James Hugh Angleton, un uomo con un passato imprenditoriale, Presidente della Camera di commercio americana in Italia e persona dotata di un’estesa e preziosa rete di contatti in Italia, si trovò a operare in un contesto cruciale durante il conflitto mondiale. La sua esperienza prebellica, le sue competenze e le sue conoscenze lo resero un elemento prezioso per l’intelligence americana. Le sue missioni, che spaziano dalla raccolta di informazioni economiche al coinvolgimento in operazioni delicate come il trasferimento in Vaticano di diplomatici giapponesi, evidenziano l’importanza della conoscenza locale e delle relazioni interpersonali nel successo delle operazioni militari.
Poco prima dell’entrata ufficiale in guerra degli Stati Uniti, nel dicembre 1941, James Hugh Angleton, presidente della Camera di commercio americana a Milano (e padre del futuro capo della CIA durante la Guerra fredda, James Jesus Angleton), ritorna in patria con la famiglia, la moglie e tre dei quattro figli. Già ufficiale durante la Prima guerra mondiale, viene richiamato e col grado di maggiore inviato presso la School of Military Government a Charlottesville, in Virginia. Non passa l’esame di qualificazione, e anzi, l’ufficiale esaminatore nel suo rapporto rincara la dose definendo il suo italiano “poor”, scarso: dopo otto anni passati nella Penisola è fatto sostanzialmente di parole e frasi legate al commercio, per il resto il candidato non è in grado di sostenere una conversazione e non scrive correttamente. Tuttavia, dati i suoi molti contatti e la sua esperienza in Italia, nonché il fatto di essere una persona dalle molte potenzialità, l’anziano ufficiale (Angleton ha ormai superato la cinquantina) è ritenuto decisamente utile, e gli viene data una seconda possibilità che riesce a cogliere.
In effetti quando giunge il momento Angleton, con il grado di tenente colonnello, entra a far parte dello staff del generale Mark Clark, comandante in capo della 5° armata che avrebbe condotto e vinto la campagna italiana dal 1943 al ’45.
Dal luglio del ’43 fa parte dell’OSS (Office of Strategic Services, il precursore della CIA): se la cava in tre lingue (oltre all’italiano, anche il francese e il tedesco), ma soprattutto dagli anni passati alla Camera di commercio americana in Italia ha mantenuto molti contatti di alto livello sia civili sia ecclesiastici, che saprà usare. Dal 10 settembre del 1943, due giorni dopo l’Armistizio, al 10 agosto 1945, giorno in cui, tornato negli Stati Uniti, la sua missione termina, agisce quale informatore, ufficiale amministrativo, di collegamento, addetto alla propaganda e a mansioni di “general intelligence” (ovvero qualunque incarico legato allo spionaggio), seguendo l’esercito che man mano risale l’Italia, da Salerno a Napoli, poi Firenze, Roma, infine Milano. Il suo servizio viene definito “very satisfactory”, molto soddisfacente.
Le note del suo fascicolo militare presso l’OSS testimoniano un onorevole comportamento, che gli frutta una Bronze Star Medal, una Stella di bronzo “per meriti resi in relazione alle operazioni militari in Italia dal 15 agosto 1944 al 26 giugno 1945”. Il riassunto della motivazione potrebbe esser stato tratto da un romanzo o da un film di guerra: “In qualità di Ufficiale di Collegamento tra l’Ufficio dei Servizi Strategici e il Governo Militare Alleato della Quinta Armata, il tenente colonnello Angleton fornì informazioni preziose e necessarie per il completamento della missione del Governo militare alleato in Italia. Poco dopo la liberazione di Roma da parte della Quinta Armata, partecipò alla scoperta e all’incursione in una scuola radio tedesca segreta, sequestrando importantissimi codici, schedari e documenti preziosi che portarono all’arresto di venti persone che altrimenti sarebbero state pericolose per la sicurezza alleata. Svolse anche la missione, estremamente delicata, di organizzare la sorveglianza e il successivo trasferimento in Vaticano di diplomatici giapponesi accreditati presso la Santa Sede. Con l’offensiva primaverile della Quinta Armata nell’Italia settentrionale, il tenente colonnello Angleton si recò in ogni città appena conquistata, raccogliendo da ex soci in affari preziose e accurate informazioni economiche su fabbriche, magazzini, depositi di rifornimenti e personale chiave da contattare da parte delle autorità militari. La sua profonda conoscenza degli affari commerciali italiani, sia nel settore dell’esportazione che dell’importazione, e la sua capacità e discernimento nel portare informazioni preziose all’attenzione del Governo militare alleato, nonché i suoi consigli costantemente validi in materia economica, furono di grande aiuto agli ufficiali del Governo militare alleato nello svolgimento della loro difficile missione nelle aree industriali dell’Italia settentrionale.”. Ecco perché viene considerato un ufficiale la cui motivazione, intelligenza pratica, stabilità emotiva e le cui relazioni sociali sono “Above Average”, sopra la media, e quindi raccomandato per un comando superiore.
D’altronde, sono state proprio le sue molte conoscenze a fargli avere notizia della scuola radio tedesca. E la sua stabilità emotiva deve averlo aiutato parecchio quando collabora all’indagine della polizia militare sull’attentato partigiano di via Rasella (in cui morirono molti soldati tedeschi), interrogando personalmente il famigerato questore di Roma occupata, Pietro Caruso, e quando assiste alla supervisione del recupero dalle Fosse Ardeatine dei corpi degli italiani uccisi per rappresaglia.
Per i meriti resi al governo italiano, James Hugh viene insignito anche di una medaglia d’argento al valor militare e della croce di Commendatore dell’ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.
L’OSS avrebbe voluto tenerselo, un ufficiale così: ma lui esprime il desiderio di tornare in Italia e rimanerci, se riesce a trovare una sistemazione conveniente, sia da civile sia da militare. E in Italia torna, da civile, appena le cose si saranno un po’ calmate dopo la tempesta della guerra.
La storia di Angleton è legata, in Italia, a quella di Marco Brunelli l’imprenditore che diventerà uno dei protagonisti della grande distribuzione in Italia nasce quale antiquario, e tra i più quotati di Milano. Sua è l’organizzazione di una mostra memorabile alla Villa Reale, nel 1955, dedicata al “Settecento veneziano”; tra i prestatori delle opere i più bei nomi della città e non solo, vi figura anche mia nonna Marianne [Maire in Caprotti]. E tra i collezionisti d’arte più importanti del periodo che erano clienti anche di Brunelli c’era James Hugh Angleton, presidente della American Chamber of Commerce in Italia…
…È James Hugh Angleton, uomo chiave nei rapporti commerciali fra Italia e Stati Uniti, collezionista d’arte nonché padre di James Jesus, primo capo della stazione CIA a Roma, a parlare a Brunelli dell’idea del tycoon americano di aprire una catena di supermercati in Italia [la futura Esselunga] come già ha fatto in altre parti del mondo. Rockefeller, tra le altre, ha fondato nel 1947 la IBEC, società che ha quale scopo quello di unire al fine del giusto profitto agli investitori, anche quello filantropico di aiuto ai paesi più poveri nello sviluppo dell’economia basilare, per migliorare le proprie desolanti condizioni di vita..
Fonti:
U.S. ARCHIVE.ORG, James Hugh Angleton OSS Personnel File, 10 ottobre 1945.
GENEANET – T. DOWLING, Albero genealogico di James Hugh Angleton.
“James H. Angleton Dead at 84; National Cash Register Officer”, “The New York Times”, March 7, 1973, Page 46.
Bibliografia:
J. MORLEY, The Ghost. The secret life of CIA spymaster James Jesus Angleton, New York, St. Martin’s Press, 2017.
Spartacus Educational, James Jesus Angleton.
@Pagina Milano scomparsa, gruppo su FaceBook, post 12 gennaio 2021.
G. CAPROTTI, Le ossa dei Caprotti. Una storia italiana, Milano, 2024/3.
ID., “Le ossa dei Caprotti”. I Caprotti e i supermercati: James Hugh Angleton, padre di James Jesus, anni ’60. Spunti dal libro.
ID., “Le ossa dei Caprotti”. I Caprotti, la nascita di Esselunga e il controspionaggio USA : James Hugh e James Jesus Angleton. Spunti dal libro.
ID., James Hugh Angleton, la spia che ha facilitato la nascita di Esselunga, 17/11/23.
ID., “Le ossa dei Caprotti”. Una storia italiana, oltre il falso mito del fondatore di Esselunga, 09/02/2024.
