E- Commerce: Lidl, in Italia, fa quello che gli italiani non sono stati capaci di fare ovverosia contrastare Amazon con il proprio Marketplace

Con questa iniziativa, Kaufland ambisce a diventare uno dei principali player dell’e-commerce in Europa, offrendo una valida alternativa alle grandi piattaforme globali e contribuendo a ridefinire gli equilibri nel commercio online continentale. L’ingresso nel mercato italiano, in particolare, rappresenta un passaggio strategico per intercettare una domanda in costante crescita e per rafforzare il presidio del Gruppo Schwarz nel commercio al dettaglio, sia fisico che digitale

Flash — Il futuro del beauty: Amazon può replicare il modello Tmall (Alibaba)?

Secondo uno studio di McKinsey-Business of Fashion i marketplace come Amazon rappresentano già il primo canale di vendita online dei prodotti di bellezza, catturando un 28% delle vendite, il doppio della quota sia dei website delle aziende che dei retailer specializzati come Sephora, entrambi al 15%.

Sembrerebbe che in Occidente Amazon abbia già vinto la corsa digitale nel beauty, in particolare del segmento di lusso. Di fatto anche in Italia Amazon ne è già un player significativo e proprio da quest’anno è stato incluso nel panel del sell-out di settore, i cui risultati vengono religiosamente studiati dal management delle principali aziende…

Flash — USA : gli acquirenti americani si riversano sulle app cinesi per paura dei dazi

Dopo il panico nei supermercati con i consumatori alla ricerca di articoli prodotti in Europa ora è la volta dei prodotti non food cinesi da trovare sui colossi dell’e-commerce come Temu, Shein o Alibaba.

“Insieme a DHgate, conosciuta come “Dunhuang” in cinese e soprannominata “Little Yellow App” da alcuni acquirenti, Alibaba Group Holding Ltd. Taobao e Shein sono state tra le app per lo shopping più scaricate nell’App Store degli Stati Uniti…

La scorsa settimana, DHgate ha pubblicato una lettera aperta ai commercianti sul suo “Piano di scorta tariffaria”, impegnandosi a fornire traffico, sussidi, logistica e altro supporto ai commercianti per aiutarli a ridurre la pressione sui costi e stabilizzare le vendite. La piattaforma afferma di ospitare ora più di 2,6 milioni di fornitori registrati che producono una media di oltre 30 milioni di prodotti online all’anno. Copre circa 200 paesi e regioni, possiede più di 10 magazzini all’estero e fornisce oltre 100 rotte logistiche.

DHgate è stata fondata nel 2004 da Diane Wang Shutong, co-fondatrice di joyo.com, una delle prime piattaforme di e-commerce della Cina che è stata successivamente acquisita da Amazon.com Inc. Soprannominata la “Jack Ma femminile”, Wang ha lavorato in precedenza per Microsoft Corp. e Cisco Systems Inc. prima di fondare la propria azienda”.

Ovviamente tutti temono l’inflazione e la recessione.

Codice a barre, 22 multinazionali lo sostituiranno con il QR code standard GS1 ma anche la Cina punta su questo strumento

Da Barilla a L’Oréal, da Mondelez a Nestlé, da 7-Eleven a Carrefour, e poi Lidl, Metro, Migros fino ad Alibaba.com, le aziende che si sono impegnate nel progetto QR code. Se venissero adottati degli standard europei La sua adozione potrebbe permettere di by- passare gran parte delle problematiche legate all’etichettatura degli alimenti