Paul Bocuse, è stato il punto di riferimento della cucina francese ed italiana: di Gualtiero Marchesi – nella cover sopra insieme a lui – e di tutti i suoi allievi, Andrea Berton, Carlo Cracco, Davide Oldani, tanto per citarne alcuni.
Bocuse, tra le tante cose, è stato precursone della novelle cuisine, un movimento che, negli anni ’70, ha rivoluzionato il modo di cucinare nel mondo, rendendo la cucina più leggera e salutare.
I due critici Gault e Millau (la loro guida era famosissima) hanno esaltatato e lanciato questa nouvelle vague in cucina.
Da Wikipedia :
Alias |
Monsieur Paul
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Naissance | 11 février 1926 (88 ans) Collonges-au-Mont-d’Or |
Nationalité | ![]() |
Profession |
Grand chef cuisinier
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Autres activités |
Fondateur des Bocuse d’Or
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Distinctions |
Trois étoiles au Guide Michelin Officier de l’ordre national du Mérite Commandeur de la Légion d’honneur Meilleur ouvrier de France Cuisinier du siècle Pape de la gastronomie Chef du siècle …
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Paul Bocuse né le 11 février 1926 à Collonges-au-Mont-d’Or, est un grand chef cuisinier français parmi les plus célèbres du monde, un des maîtres de la cuisine traditionnelle et de la grande cuisine, précurseur de la nouvelle cuisine, trois étoiles au Guide Michelin depuis 1965. Il est désigné « cuisinier du siècle » par Gault et Millau et « pape de la gastronomie » en 1989, puis « chef du siècle » en 2011 par The Culinary Institute of America (en). Il dirige de nombreux restaurants à Lyon et dans le monde, dont le restaurant gastronomique L’Auberge du Pont de Collonges à Collonges-au-Mont-d’Or et fonde les Bocuse d’Or en 1987, un des plus prestigieux concours de gastronomie du monde…
Ovviamente Paul Bocuse sarebbe inorridito (è mancato qualche anno fa) nel sentire Sergio Auricchio (Agranews) domandarsi se la cucina è un’arte…
Perché per Paul Bocuse la cucina era sicuramente la prima arte, in assoluto. E lui affermava infatti che…
“la cucina francese cadrà quando gli italiani si renderanno conto del loro patrimonio gastronomico”.
Ma bisogna fare in fretta perché “il marchio Italia perde terreno”… (fonte Future Brand, Country Brand Index, Il Sole 24 ore del 17 novembre 2014).
Forse, a questo punto, qualcosa per difendere l’Italia si può fare.
Anche in cucina.
E io non saprei neanche riconoscere un buon risotto alla milanese nè saprei chi fossero, all’epoca, Paul Bocuse e Gualtiero Marchesi, se mio padre, Bernardo Caprotti, non me l’avesse insegnato.
Correva l’anno 1969. Avevo quasi 9 anni.
Di questo mio “training” parlo nel libro che ho scritto e che è stato pubblicato da Feltrinelli nel 2023, Le ossa dei Caprotti.
Dell’epoca ricordo anche le rapine di Vallanzasca, ai danni ell’Esselunga e i successivi espropri proletari di Marco Barbone.
Ricordo perfettamente quando i direttori delle varie filiali chiamavano a casa mio padre, la sera.
La famiglia di mio nonno era originaria di Ponte Albiate mentre mia nonna, Marianne Maire in Caprotti , era francese. Di Epinal, in Lorena.
E la quiche lorraine (torta salata) , fatta come la faceva lei, era, oltre al risotto, il mio piatto preferito.
Mio padre, che aveva preso la passione da mia nonna, mi introdusse alla nouvelle cuisine
Paul Bocuse è stato quindi il “precursore” del risotto di Davide Oldani, sotto.

Se la novelle cuisine, è un movimento che, negli anni ’70, ha rivoluzionato il modo di cucinare, rendendo la cucina più leggera e salutare, gli italiani l’hanno fatta loro (lavorando in Francia) e l’hanno migliorata.
Sono inoltre fermamente convinto che la qualità, che è alla base dell’offerta di Esselunga da sempre, sia stata ispirata dal gusto della nonna Marianne.
Finchè non litigò con mio padre, lei ebbe su di lui un’influenza molto forte.
La nonna, non solo partecipò attivamente alla nascita dell’azienda, ma fù un punto di riferimento per quanto riguardava i gusti artistici dei tre fratelli Caprotti, Bernardo, Guido e Claudio.

Sopra : Giuseppe Caprotti con Gualtiero Marchesi.
Prima stesura: 20 novembre 2014, aggiornato il 21 agosto 2024



