Tre anni fa Carrefour ricominciava a crescere, almeno in Francia.
In Italia la situazione era molto diversa. Infatti l’anno seguente scrivevo : “In Italia il risultato netto di Carrefour Italia è stato negativo di oltre 2,7 miliardi dal 2009 al 2013 (fonte R€&S-Mediobanca) e il fatturato è in decremento dell’1% anche al primo trimestre del 2015 (fonte: Le Monde 11 aprile 2015)”.
Nonostante queste perdite spaventose e il fatto che abbia già una miriade di insegne diverse come Atacadão, Carrefour Bio, Carrefour City, Carrefour Contact, Carrefour Express, Carrefour Maxi, Carrefour Market, Carrefour Montagne, Docks, Globi, Gross Iper, Promocash, Proxi, Rast, Supeco e 8 à Huit Carrefour non ha perso il vizio di testare nuovi format, come Carrefour “eat and shop”, che suscitano perplessità negli addetti ai lavori.
Ora è la volta dell’oggetto misterioso Carrefour Urban Life: che non è un supermercato, non è un bar o un ristorante. Ma non è neanche, come Carrefour eat and shop, un mix tra i due format.
A piano terra l’area , non omogenea, offre piatti pronti , sushi e birre.
Al piano superiore invece c’è un “locale” (indefinibile..) dove si dovrebbero consumare degli aperitivi, poco cari, e riposarsi.
Ma l’atmosfera altalena tra la hall di una stazione e… non si sa bene cosa.
Vedere per credere! In Corso Garibaldi, a Milano.
Intanto però le cose per il colosso francese non vanno bene in Italia e in parte del mondo (soprattutto la Cina).
Nel nostro paese Carrefour, esattamente come Auchan, perde circa 200 milioni di € all’anno.
Inoltre, dopo un recupero avvenuto nel 2015 (v. chart di R&S Mediobanca sotto) nel 2016 Carrefour denuncia:
- un calo delle vendite dell’1,2% nell’ultimo trimestre.
- 500 esuberi
- la chiusura di 2 ipermercati
Se uno dei problemi più grossi di Carrefour sta nella concentrazione nel format degli iper che rappresentano ancora il 50% delle sue vendite , e il cui canale che perde il 2,6% del fatturato in Francia e l’1,4% in Italia (v. Il Sole 24 ore del 27 gennaio 2017 su dati Istat) non è assolutamente certo che i voli pindarici verso format incomprensibili possano risolvere i problemi della multinazionale francese.
Si possono prevedere solo ulteriori perdite.
E Il Sole 24 ore del 3 marzo 2017 parla di 620 esuberi e di disdetta del contratto integrativo (vedi sotto) mentre il titolo questa settimana è crollato alla Borsa di Parigi
Prima stesura di quest’articolo : 21 gennaio 2017. Grazie a Gianni Ceria




