Due aspetti mi hanno colpito:
1)…”In quasi un quarto dei trattamenti sono stati impiegati principi attivi considerati particolarmente dannosi per gli insetti benefici. I pesticidi più comunemente usati, come il penconazolo, il fluazinam e il fosmet sono considerati «presumibilmente dannosi per la riproduzione», mentre il bupirimato e il captan sono considerati «presumibilmente cancerogeni».
Il glifosato, che è classificato come “probabile cancerogeno” dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, è stato il quinto agente più comune tra le applicazioni della stagione. Senza considerare l’effetto cocktail, cioè il trattamento simultaneo con più pesticidi, di cui si ignorano gli effetti.
Inoltre questo tipo di erogazione crea delle grandi nuvole di aerosol chimici che il vento può spingere oltre i rispettivi campi, contaminando i boschi e le montagne circostanti, e rendendo difficile per le aziende agricole biologiche mantenere le proprie coltivazioni prive di pesticidi da agricoltura convenzionale”…
Questo problema – la contaminazione – è uno dei tanti che si pone anche con gli OGM.
2)…”L’aspetto forse più inquietante dell’intera vicenda è che i dati sui trattamenti antiparassitari sono di pubblico dominio solo per caso. Infatti, seppur gli agricoltori dell’UE siano tenuti a registrare l’uso dei pesticidi per eventuali controlli in loco, questi dati non vengono censiti a livello centrale dalle autorità, né tantomeno valutati o resi accessibili al pubblico.”..



