Ikea in Francia ha indicato martedì 15 Ottobre 2019 aver registrato 3 miliardi di € di fatturato sull’esercizio 2018- 2019 chiusosi il 31 agosto a + 6,1%.
Da tempo Ikea ha sviluppato (*) : il suo business on-line, i suoi servizi (per anziani, per bambini) , dei negozi più piccoli , a volte con realtà aumentata, intelligenza artificiale (per le assunzioni), la nuova divisione “Smart” per lo sviluppo dei devices, temporary su alcune categorie chiave, pet stores, e le vendite di cibo tramite ristoranti, fast food e botteghe svedesi, dove espone e vende prodotti a marchio privato (e non).
Il dinamismo di Ikea ha messo in crisi aziende tradizionali come Conforama (esistente anche in Italia).
(*) o sta testando.

Ma non è finita qui :
Ikea , a Montpellier, testa la consegna a domicilio di prodotti alimentari confezionati , tramite la app di Just Eat e vuole consegnare “piatti preparati” (pronti per essere mangiati).

Sulla ristorazione a domicilio abbiamo scritto recentemente che : “Just- Eat e Take Away. Com il cui fatturato sommato- non parliamo di fees ma di cibo movimentato – potrebbe arrivare a 8,2 billion (*) $ , ma la cui aggregazione , annunciata ad agosto, potrebbe essere stoppata dall’ascesa fortissima del prezzo delle azioni di Just Eat“.
Si può aggiungere che la settimana scorsa Just Eat ha respinto l’offerta del conglomerato sudafricano Naspers per 6,3 billion (*) $ (fonte : The Economist, Oct 26 2019).
(*) = miliardi

Ikea, attraverso la ristorazione a domicilio, vuole aumentare la sua percentuale di fatturato food (in Italia siamo al 5,9% sul totale), ma soprattutto aumentare la sua visibilità.
Ikea Italia ha un enorme potenziale sul core business dei mobili, visto che fattura quasi la metà della filiale francese (1,7 miliardi contro 3 circa).
C’è poi il mondo del food, che non è da sottovalutare ma che diventerà molto importante solo, secondo me, quando Ikea riuscirà ad avvicinarsi di più al centro delle città.
p.s.: non esistono più barriere tra cibo, non food e ristorazione.



