La Repubblica
Economia
La sfida della Gdo web e consegne a casa contro i nuovi player
di Irene Maria Scalise
Con una famiglia italiana su due che fa acquisti in rete non ha più senso la lotta tra commercio tradizionale e online, meglio un’offerta specializzata, veloce ed esclusiva
09 AGOSTO 2021
C’è un prima e dopo il Covid anche per la Grande distribuzione italiana.
Famiglie sino a ieri incapaci anche di accendere il computer si sono ritrovate ad ordinare, con la perizia di un hacker, detersivi e verdure sul web nel periodo del confinamento casalingo. Quest’impennata delle tecnologie, talvolta vista come una minaccia, ha di fatto aiutato un settore che altrimenti scricchiolerebbe non poco. Nielsen fotografa il contributo alla crescita dei fatturati derivato dall’evoluzione dell'”uomo consumatore”.
E commerce you are welcome, verrebbe da dire guardando i numeri. Nel primo semestre del 2021, se si calcolano le vendite tradizionali, il fatturato complessivo ha arrancato a meno 0,2%. Prendendo in considerazione il mix tra vendita tradizionale più e commerce, nello stesso periodo, si arriva a un più 0,4%. “In questo scenario completamente mutato – spiega Stefano Cini, Consumer intelligence leader South Europe – è il consumatore che detta le regole e fa si che oggi non abbia più senso parlare di un braccio di ferro tra digitale fisico”.
Numeri alla mano la crescita dell’e commerce nella Gdo, pur se non clamorosa, è costante: “Era dello 0,9% nel 2019, 1,9% nel 2020 e di una cifra che oscilla tra il 2,8% e il 3% nel 2021″.
I nuovi player
Questo senza contare una pletora di nuovi modi di fare la spesa e che varia da Amazon a fantasiosi player che stanno stravolgendo le dinamiche dell’acquisto.
Quali sono? Prova a raccontarli Cini: “Ci sono i category killer che praticano una formula di vendita che tratta settori merceologici specializzati e offrono un vasto assortimento di prodotti all’interno di una determinata categoria.
Non mancano gli specializzati in vino come Tannico o in verdura e frutta fresca come Cortilia o ancora nel caffè come TuttoCialde o l’amatissimo Zooplus specializzato nella cura per gli animali. E ancora: “Gli online retailer, specializzati nelle offerte esclusive 2.0 che creano un’offerta unica per chi usa l’on line, più tutto il mondo del food delivery che ben conosciamo come Just Eat o Glovo”.
Non basta: “Prendono sempre più piede le dark kitchen che sono delle cucine centralizzate, e chiuse, una sorta di ristoranti in cui non si recano i clienti, ma dove vengono prodotti i piatti che poi arrivano con le consegne a domicilio”.
Di più: “Ci sono quelli che puntano a una nutrizione personalizzata per cui si cerca un trend salutistico del consumatore e si crea la dieta su misura, in pratica se un tempo si andava dal dietologo ora c’è il sito che personalizza l’alimentazione”.
Ultimo il quick commerce: “In questo caso l’obiettivo è ordinare un prodotto online e riceverlo a casa non in giornata ma in meno di un’ora o in pochi minuti grazie a una funzione geolocalizzata e depositi ubicati nel ristretto cerchio di tre chilometri”.
Tra chi esulta e chi è scettico i dati Nielsen non lasciano dubbi: “Rivelano una penetrazione dell’on line che è passata al 43% – spiega Cini – il che significa 2 milioni in più di famiglie nel 2020 e soprattutto che praticamente una famiglia su due ha fatto un acquisto on line”. Il che vuol dire: “Un totale di più di dieci milioni di acquirenti on line che staccano uno scontrino medio di 42,4 euro che è ben il doppio di quanto si spende nell’off line”.
Il cliente web è più ricco? “Si tratta di un target che non è solo alto spendente ma che sicuramente è disposto a pagare di più se gli viene affiancato un servizio premium ma, soprattutto, se acquista on line fa la spesa più consistente mentre magari nel super sotto casa entra per il latte o le uova e per un mini rifornimento”.
L’evoluzione dell’e commerce
Tra chi compra on line c’è poi una fondamentale differenza ed è tra chi sceglie l’home delivery tradizionale e il più innovativo click & collect. “Per l’home delivery vediamo una copertura del 66% dei codici postali in aumento di 18 punti percentuali rispetto al gennaio 2020 mentre per il click & collect, drive and locker si arriva ad un più 2,5 punti percentuali sempre rispetto al pre pandemia.
Per il momento si spinge di più sul primo perché è il più semplice da far capire ma la vera scommessa, che punta sull’integrazione tra fisico e digitale, è quello che prevede l’acquisto web e il ritiro fisico”.
Il quadro si completa con questo articolo : Continua l’ascesa dell’e-commerce food & grocery



