Gli Emirati Arabi attendono con molta impazienza di poter annunciare a fine novembre 2013 di essere stati prescelti per l’organizzazione dell’Expo che si terrà nel 2020.
Il paese si muove alla velocità del suono per essere pronto per cogliere questa nuova opportunità turistica.
Oltre all’ammodernamento delle strutture alberghiere o aereoportuali (*) gli Emiratini stanno accogliendo ogni giorno nuove catene commerciali e aprendo nuovi centri commerciali (o malls).
Nell’areoporto di Dubai Nestlè testa i propri Coffee Shop
(*) attraverso l’areoporto di Dubai transitano 80 mio di passeggeri all’anno ma prevedono di costruirne un’altro a breve
Nei centri commerciali l’offerta è decisamente ampia: si va dalle panetterie Paul (Francia) alle caffetterie di Starbuck’s (USA), ai negozi di abbigliamento di Giordano (Hong Kong) ai ristoranti tedeschi Vapiano – pasta fresca fatta a vista – o americani Tony Roma’s – specializzati nella carne, con le ribs (barbecue style).
L’australiana Jones ha una catena di somministrazione e vendita di prodotti artigianali, anche italiani di grande successo (anche perchè ad Abu Dhabi l’Emiro ci pranza due volte alla settimana…)
mentre Carrefour fornisce soprattutto i tanti stranieri presenti negli Emirati
Marks and Spencer (UK), Boots (UK), Waitrose (UK) e la locale catena di supermercati Spinneys occupano diverse fasce di consumo.
Le farmacie Boots (UK) disputano il mercato alle catene di farmacie emiratine.
Ad Abu Dhabi c’è perfino una catena Coop locale, il cui logo , nel naming, assomiglia a quello delle Coop europee.
In questo contesto si sono inserite le Galeries Lafayette (Francia) con un offerta Gourmet.
Ovviamente offrono prevalentemente prodotti francesi :
la pasta Panzani, la senape Maille, l’acqua Evian, la confettura Bonne Maman, il sale di Guèrande, i dolci (Calissons) di Aix , i prodotti di Maxim’s, le Rillettes e il foie gras
C’è perfino del prosciutto di Bayonne, per i non mussulmani, in un locale apposito.
Lafayette Gourmet vuol dire anche un’area di ristorazione francese, carne e pesce.
Ma quello che dovrebbe stupire noi italiani non è tanto l’offerta delle Galeries quanto il fatto che , a breve, negli Emirati si aprirà una filiale del Louvre, progettata da Jean Nouvel.
I francesi vendono molto bene il loro cibo ma anche il loro modo di gestire l’arte:
ne beneficerà la loro immagine e la loro economia negli Emirati ma anche in Francia e nel mondo, visto che ormai i 7 Stati arabi attirano 11 mio di turisti all’anno (dato 2012) e prevedono di accoglierne 18 mio nel 2015 (+ 67%).
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