Redatto il 15 luglio, aggiornato l’8 agosto 2025.
Sopra un’iniziativa della Coop che ha fatto molto discutere, anche perchè non si capisce se è, o meno, un sottocosto (inoltre diffido di sconti “spropositati”). Non molto originale, ricorda le precedenti della catena di discount Eurospin.
Premessa:
- Con Mario Gasbarrino , esattamente cinque (5) anni fa, avevo fatto una proposta a Coldiretti per controllare le pratiche sleali: c’era stato grande entusiasmo di facciata, a cui non erano seguiti fatti concreti.
- Lo avevamo fatto perchè sapevamo quanto soffrivano i produttori agricoli che si stavano impoverendo.
- Purtroppo la tendenza verà aggravata dal fatto che l’agricoltura verrà penalizzata dalla PAC europea.
- Nel decennio fino al 2024, il numero stimato di persone che vivono in regioni prevalentemente rurali dell’UE è diminuito di quasi 8 milioni, pari a un calo dell’8,3%, mentre la popolazione urbana è aumentata di oltre 10 milioni, pari al 6%. Le regioni che rappresentano circa il 40% della superficie territoriale dell’UE e ospitano quasi un terzo della sua popolazione, stanno registrando un calo costante della popolazione residente. Il calo dei numeri significa che negozi e bar sono costretti a chiudere, gli autobus passano meno frequentemente, i medici sono più difficili da trovare e le aule si svuotano. Questo alimenta ulteriori partenze, in quello che l’OCSE definisce un circolo vizioso.
Sotto : le popolazioni rurali in Europa sono in decrescita e sono anche le più povere (FT 17 luglio 2025).
Il ristorno sul fatturato, che parte da un 10% fisso e che può arrivare fino al 14% del fatturato, certificano la distorsione del mercato dove spesso vengono praticati il caporalato ed il nero.
Fondamentale che si certifichi il fallimento della normativa sulle pratiche commerciali.
Nel 2019, l’Unione europea ha approvato una direttiva contro le pratiche commerciali sleali. Ma molte richieste della Gdo rientrano nella cosiddetta “lista grigia”: sono quindi legali, se formalizzate per iscritto. “Oggi non solo siamo costretti ad accettarle, ma dobbiamo anche firmare contratti che ne sanciscono la legittimità. È perfino peggio: stiamo autocertificando la riduzione del nostro utile”, afferma un altro operatore.
Nonostante l’Italia abbia recepito la direttiva con la legge 198/2021, vietando ad esempio le aste elettroniche al doppio ribasso, l’impatto resta limitato. “La direttiva europea e la legge 198 che la recepisce sono il classico pannicello caldo dato al moribondo”, commenta l’avvocato Gualtiero Roveda, esperto di diritto agroalimentare, interpellato da Internazionale. Le sanzioni per pratiche sleali nel 2023-2024 ammontano a soli 665 mila euro contro danni stimati di almeno 350 milioni annui.
Scarso potere contrattuale e concorrenza sleale dall’estero
Il potere contrattuale dei produttori è ridotto anche dalla frammentazione: “I produttori che vendono ortofrutta alla Gdo sono 7 mila. Le insegne della distribuzione sono 25”, dice il manager di un grosso gruppo ortofrutticolo. In questo contesto, ogni trattativa è una battaglia. “Il prezzo lo fa il mercato. Ma in questo mercato, chi vende è quasi sempre in posizione di debolezza”, aggiunge.
A complicare il quadro si aggiunge la concorrenza estera. “Può succedere che ci chiamino e ci dicano che il prodotto spagnolo costa meno. O che i greci stanno offrendo una partita a un prezzo più basso – continua il manager -. O accetti quelle condizioni o resti fuori dagli scaffali”. Una forma di concorrenza sleale internazionale perfettamente legale ma “devastante sul piano economico e sociale”.
Sotto una spiegazione di Mario Gasbarrino sul circolo vizioso dei contributi promozionali : i fornitori, in tutti i settori, hanno da sempre listini di partenza “gonfiati” che cercano di prevedere ed anticipare le richieste della GD.

Il paradosso dell’ortofrutta
Il settore ortofrutticolo è il più esposto a queste dinamiche di filiera distorte. Mario Gasbarrino, amministratore delegato del gruppo Decò… ammette che spesso le trattative sono “muscolari”.
L’ortofrutta, dice Gasbarrino, “è un mondo alla rovescia”. “Si pianificano promozioni con due mesi di anticipo, quando ancora non sai se ci sarà la merce. È assurdo. Il fresco, per sua natura, non dovrebbe seguire delle logiche promozionali”.
Sotto il commento di un fornitore sul sottocosto praticato anche su prodotti confezionati.

Conclusione :
- chi non è del settore deve sapere che paga frutta e verdura nei supermercati – molto spesso immangiabile – almeno il 10% in più di quanto dovrebbe
- chi si lamenta – magari anche giustamente – della PAC (Coldiretti, Confagricoltura, etc), che toglie fondi agli agricoltori, dovrebbe concentrarsi sull’applicazione di norme per limitare le pratiche sleali: negli ultimi cinque (5) anni, è stato fatto poco o nulla, se non in alcuni settori non strategici per gli agricoltori ed i consumatori italiani.
- se non si va alla radice del problema – le pratiche sleali – è perfettamente inutile fare demagogici carrelli anti- inflazione.
- queste pratiche danneggiano agricoltori, produttori e distributori (i cui margini peraltro continuano a scendere, ne riparleremo).
- in sostanza sui Prezzi e sulle pratiche sleali il “dolce far niente” della politica italiana prosegue.
Ricordatevelo quando vedrete i prossimi trattori in piazza, quando sentirete parlare delle tristi vicende di gruppi come Auchan, Casino, Carrefour Italia e altri o quando sentirete parlare di peggioramento della qualità del cibo.
Sotto: la legittima protesta degli agricoltori che però dimenticano di parlare di pratiche sleali e lotta al cambiamento climatico.


