Redatto il 9 settembre, aggiornato il 3 ottobre 2023
I titolo l’abbiamo preso qui : “il Patto anti-inflazione in sé produce effetti pari a zero, dato che non prevede nulla di concreto” ( Massimiliano Dona, Unione nazionale consumatori a Il Sole 24 ore del 30 settembre 2023).
Ma torniamo un pò indietro: il trimestre anti- inflazione si farà. O almeno così sembra. L’industria di marca , legata a Confindustria, ha cambiato idea.
L’ 8 settembre l’Unione Italiana Food, Centromarca, Federalimentare e Ibc hanno incontrato il ministro Urso al quale hanno consegnato una lettera d’intenti in cui si impegnano a “sensibilizzare” le aziende associate “sull’opportunità di valutare, nel rispetto della libera concorrenza e della strategia di ciascuna impresa e su base volontaria, di sviluppare – nel periodo tra ottobre e dicembre 2023 – su un paniere di prodotti identificati dalla singola industria iniaziative di politica commerciale tese a contenere l’inflazione” (Corriere della sera 9 settembre 2023).
Paolo Barilla (Unione Italiana Food), Francesco Mutti (Centromarca) e Flavio Ferretti (Ibc) nonchè Carlo Alberto Buttarelli di Federdistribuzione si sono dimostrati soddisfatti.
Speriamo che il tavolo interministeriale sul largo consumo, richiesto e promesso dal ministro Urso, porti a qualche passo avanti nella lotta contro le pratiche sleali, ferma nella sua attuazione da anni, nonostante il decreto n° 198 del 2021.
Quello che preoccupa è il fatto che il Corriere del 9 settembre 2023 scriva che ” entro i prossimi giorni verranno decise le modalità di attuazione con poi la lista dei prodotti che potranno essere venduti con il bollino digitale del ministero”.
Perchè questo timore?
Semplicemente perchè l’accordo è fatto su base volontaria, come in Francia, dove le tensioni tra industria di marca, distribuzione e governo, dopo mesi di trattative e di dicussioni inutili, c’è stato un abbassamento dei prezzi solo nel settore della pasta ( – 1,4%) e dello yogurt (-6,5%).
Un pò poco.
Anche perchè molti altri prodotti hanno subito rincari a scaffale : è il caso del pesce surgelato, del tonno in scatola , del prosciutto o degli hamburger.
Non si capisce se questo atteggiamento dell’industria di marca- francese o localizzata in territorio francese – produrrà effetti positivi se non a corto termine : per il momento, anche in Francia, crescono sempre e solo i prodotti a marchio privato, mentre anche per i discount la crescita sembra essersi arrestata.
La presidente di Coop Maura Latini ha proposto “una stretta collaborazione con l’industria di marca“.
Secondo me ha ragione.
Il nodo però, purtroppo, sta sempre nella non facile attuazione di quanto dichiarato.
Sotto su La Stampa del 9 settembre 2023 : il paniere verrà deciso da ogni singola impresa. Questa impostazione sembra confermare che in Italia succederà poco o nulla, come in Francia. E c’è chi parla , giustamente, secondo noi, di “teatrino del Ministro e del comparto alimentare”.
P.s. : contrariamente a quanto precedentemente dichiarato sembra ci sia un accordo sui beni di prima necessità del paniere. La firma dell’accordo è del 28 settembre e l’applicazione è prevista a partire da domenica 1° di ottobre : trimestre anti inflazione, oggi la firma del patto: quali prodotti sono scontati, dove e da quando.
Ma Repubblica del 29 settembre 2023 segnala che:
… L’iniziativa del trimestre anti-inflazione “porterà risultati se le filiere riusciranno a sostenere il sistema”, ha rimarcato il titolare dell’Agricoltura,della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Lollobrigida. Sottolineando l’importanza che “non scarichi sugli anelli deboli della filiera i costi” con “una ripartizione equa del valore aggiunto e della volontà di generare vantaggi per i cittadini”.
E’ uno degli aspetti più controversi del protocollo. Non tutti aderiscono al protocollo, ma solo con una lettera di intenti. Alcune parti della catena, come le imprese produttrici, potrebbero essere libere di alzare i prezzi nel trimestre. A quel punto tutti i costi, rispetto ai prodotti calmierati o a quelli delle promozioni, sarebbero a carico della grande distribuzione, e gli effetti del patto verrebbero meno…
Come ho già scritto : non è dato di sapere chi controllerà che tutto ciò avvenga realmente (*) anche perchè le promozioni, con o senza i contribiti dei fornitori, ci sono già.
(*) la politica avrebbe potuto fare molto di più negli ultimi anni ma ha decisamente perso tutte le possibili occasioni (es.: inflazione alimentare scatenata dal Covid- 19).
Su questa vicenda puoi leggere anche questo articolo.
O anche :
- I margini dell’industria dopano l’inflazione
- Doping dei prezzi : accuse ad Algida (Unilever)
- Francesco Mutti: “Noi non veniamo da anni di extraprofitti, il piano anti-inflazione di Urso fa danni”
- Chi pagherà la promozione ministeriale di tre mesi contro l’inflazione?
- Dal trading down al downsizing o shrinkinflation (un fenomeno inflattivo mascherato)
- Industria di marca: cali di volume anche oltre il – 20%.
- Rilevazione Circana: a volume bene solo Lavazza, L’Orèal e fater. Crescono i prodotti a marchio privato.
- Carrello tricolore anti- inflazione : come funziona.
- GDO : trimestre anti- inflazione inesistente, per ora (Lidl, Unes e Carrefour)
- GDO : trimestre anti-inflazione inesistente – parte seconda (Esselunga e Conad)
Sotto un titolo del Corriere del 29 settembre 2023 (con data sbagliata sullo screenshot ma il link fa capire che l’articolo è di oggi) : si tratta di un errore marchiano , non c’è nessun “patto anti- rincari”.
In proposito ripetiamo quanto già detto sopra e quanto va affermando anche oggi Federdistribuzione:“l’Industria farà qualche cosa, ma non abbiamo capito cosa”.