Aldo Bassetti e gli Amici di Brera

L’iniziativa e l’energia di Aldo Bassetti pure nel campo dell’arte, col suo lungo impegno quale Presidente degli Amici di Brera dal 2007 al 2020 e poi quale Presidente onorario fino alla morte nel 2021, è forse una delle cose che più si notano di lui quando si scrive non solo dei progetti, anche molto importanti, cui dà vita, ma anche delle sue moltissime iniziative.

Aldo Bassetti. L’impegno politico-imprenditoriale: la società “Piccolo Naviglio” e l’ “Espresso”

Quasi per caso, nei primi anni Sessanta, Aldo Bassetti si trova a entrare in un gruppo che salverà il settimanale “L’Espresso”. Viene chiamato “Piccolo Naviglio”, e comprende, oltre a Bassetti, giovani eredi provenienti da alcune delle maggiori dinastie industriali italiane: oltre a Bassetti, infatti, ci sono Roberto Olivetti e Vittorio Olcese.

L’imprenditore: Aldo Bassetti, la birra e l’acqua “di famiglia”

Nel primo dopoguerra, i Bassetti acquistano dunque due dei più antichi birrifici italiani, lo Spluga a Chiavenna e il Birrificio Angelo Poretti a Induno Olona. Soprattutto grazie a quest’ultimo, Aldo Bassetti porta la sua birra verso il Sud Italia e importa e distribuisce i grandi marchi danesi Tuborg e Carlsberg. Oltre alla birra, Bassetti investe nell’acqua minerale, ad esempio producendo negli stabilimenti Spluga l’acqua minerale Frisia, che negli anni Ottanta diventerà la prima commercializzata a Milano.

Aldo Bassetti: la guerra, la zia uccisa dai nazisti, i dipinti di Mario Mafai donati a Brera

Nel settembre 1943, le SS uccidono a Meina un gruppo di Ebrei, tra i quali Lotte Fröhlich Mazzucchelli, zia di del diciassettenne Aldo Bassetti cui tocca il terribile compito di cercare il suo corpo tra i cadaveri gettati nel lago. In ricordo di quella tragedia Bassetti, presidente onorario dal 2007 al 2020 degli Amici di Brera, acquista e dona nel 2018 alla Pinacoteca le “Fantasie” di Mario Mafai.

Guido Venosta e la sua seconda vita: l’Associazione nazionale per la ricerca sul cancro (AIRC) – prima parte

Nel 1966 mio nonno Guido accetta di far parte della di una “piccola associazione“ che intende promuovere la conoscenza della “malattia innominabile”, il cancro. Da lì a oltre vent’anni, la “piccola associazione diventerà l’AIRC – Associazione nazionale per la ricerca sul cancro.

Guido Venosta, la seconda vita: l’AIRC – “L’azalea della ricerca” e “Le arance della salute”

Tra le manifestazioni pubbliche più caratterizzanti dell’AIRC ci sono “L’Azalea della Ricerca” e “Le Arance della Salute”. L’una e l’altra rappresentano una ragione di attenzione per il pubblico delle città dove si svolgono, perciò sono divenute un simbolo dell’AIRC in qualsiasi punto del Paese.

Guido Venosta e la sua seconda vita: l’Associazione nazionale per la ricerca sul cancro (AIRC) – seconda parte

Grazie all’opera di mio nonno Guido Venosta ma anche alle favorevoli congiunture sia economiche sia sociali e culturali, l’AIRC ebbe successo e crebbe. Nel 1975 il nonno fu eletto Presidente, ruolo che ricoprì per vent’anni strutturando l’organizzazione ad un livello manageriale allora unico nel settore della solidarietà.