La tomba di famiglia, Atto primo

Le ossa dei Caprotti: la tomba di famiglia, atto primo, 1997

Nel 1997 papà e i fratelli non si parlano ormai da chissà quanti anni. Pochi giorni prima di Natale, Bernardo dà il via a quello che nel tempo trasformerà in un vero e proprio tormentone. Nel cimitero di Albiate, la cappella di famiglia necessita di urgenti restauri perché importanti infiltrazioni d’acqua compromettono sia la struttura, sia i feretri che vi sono conservati. Quello che colpisce nel modo in cui Bernardo riferisce i fatti a Guido e Claudio è la meticolosità delle descrizioni. Racconta con precisione ogni dettaglio, non risparmiando loro le fotografie delle casse malridotte e magari aperte, compresa quella del loro papà Peppino.

Guido Caprotti e Marco Brunelli

I Caprotti e i supermarkets: Guido Caprotti con Marco Brunelli e due amiche, anni ‘50

Marco Brunelli, amico fraterno di Guido Caprotti dai tempi del liceo, appartenente a una delle famiglie più in vista di Milano, fu colui che per primo entrò in contatto con l’americana IBEC e il suo progetto di aprire una serie di supermercati in Italia, e vi fece entrare anche Guido e Bernardo. Si sfata così, almeno in parte, la storia sempre narrata in famiglia che, grazie a una fortunosa conversazione udita al Grand Hotel di St. Moritz, i Caprotti fossero entrati da protagonisti nella trattativa insieme a Brunelli. Questi divenne, in seguito, il primo presidente della Supermarkets Italiani, poi Esselunga.

I Caprotti: FAIDA

Il bisnonno Bernardo contro suo fratello Emilio. Il continuo alternarsi di amore e odio, equilibrio e rivalità. La storia è maestra di vita. E si ripete, perché pochi imparano. Per fortuna, grazie al nonno Peppino, i due fratelli passarano insieme le feste di Natale degli ultimi anni della loro vita. La faida era finita, i due fratelli avevano tratto una lezione positiva dai loro scontri.