Lo affemava già qualche giorno fa il Wall Street Journal .
E lo riconferma in un’analisi più approfondita, il 14 agosto 2023.

I prezzi del cibo confezionato (grocery) , a luglio, sono saliti dello 0,3%. Ma la situazione è aggravata dal rialzo dei prezzi di vendita dei produttori (+ 0,5% da giugno a luglio).
Inoltre è salito pesantemente – + 1,3% in un mese – l’indice dei prezzi alimentari dell’ONU (FAO), che era schizzato all’insù ai tempi del Covid- 19.

L’inversione dell’indice FAO, che stava scendendo da marzo 2022 in poi, se confermata nel lungo periodo, sarebbe una tragedia per i paesi più poveri, dipendenti dalle importazioni di cereali da paesi terzi.
IL WSJ menziona per questo indice anche olii vegetali, zucchero, carne e latticini.
Sotto la sua evoluzione fino a qualche mese fa (fonte: Le Monde).



