L’anno scorso avevo parlato della Tristezza delle arance siciliane.
In questo articolo accolgo volentieri un ‘intervento di terzi sulla Xylella , fenomeno che ho ho avuto modo di constatare da vicino recandomi recentemente in Puglia.
Questo è il testo che Alberto Brunelli, Lucilla Albano Bertolucci e Mauro Pantaleo hanno presentato al Ministero dell’Agricoltura, a Roma, nel maggio 2017.
“L’affaire Xylella, vale a dire il disseccamento rapido degli Ulivi causato da un super organismo battezzato Xylella ( che si compone di un batterio, di un insetto-vettore, la sputacchina, e di una pianta, in questo caso l’Ulivo) e da una serie di concause (l’incuria umana, l’abbandono e il degrado delle campagne, il cambiamento climatico e soprattutto la mancanza delle normali attenzioni alla manutenzione dei campi, tutte concause che hanno comportato un indebolimento degli Ulivi), ha provocato in tutto il Salento – la situazione è peggiorata in particolare negli ultimi mesi – un’epidemia impressionante, in parte prevista, ma che si sperava potesse essere bloccata in tempo.
Purtroppo il flagello paventato si sta abbattendo sul nostro amato territorio e, se non si fa qualcosa tutti insieme e subito, unendo le forze di tutti i cittadini di buona volontà, si arriverà ben presto ad un disseccamento generalizzato con pesanti cambiamenti del paesaggio e del microclima, e con conseguenti danni idrogeologici, economici e turistici devastanti per tutto il territorio.
Siamo un gruppo di persone residenti e non nel territorio salentino, che ritiene la Xylella non una calamità naturale, ma una piaga dovuta a responsabilità umana, quella che fa, quella che agisce, quella che evita un’epidemia di tale portata ( dolosa, accidentale o fortuita non è nostro compito stabilire, ma della magistratura).
In sintesi riteniamo:
1 che sia necessaria una volontà politica che dichiari un effettivo Stato di emergenza, dato che quello stabilito il 20 febbraio 2015, è scaduto da tempo, senza aver prodotto alcunché. Chiediamo inoltre la successiva e immediata organizzazione di una Unità di crisi, in grado di attuare le leggi regionali in vigore e per ora pochissimo ottemperate. Inoltre deve essere subito nominato un Commissario con poteri straordinari, dato che l’attuale è dimissionario.
2 che vada rafforzato il coordinamento scientifico di tutti gli Enti e le Università che stanno operando in questo campo per cercare di sconfiggere la Xylella. Vanno elargite le risorse per una vera e concreta ricerca finalizzata all’individuazione di una terapia in grado di contrastare tale epidemia.
3 che sia indispensabile una generale mobilitazione popolare consapevole della drammatica situazione e dell’ importanza di un coordinamento di tutti i Sindaci, in modo da attuare una politica di pressione sui Comuni e sui proprietari degli uliveti per portare avanti le “buone pratiche” richieste dalla Regione.
4 che sia fondamentale un’informazione mediatica a tutti i livelli, dato che in Italia ( e ancora meno all’estero), in pochi sono consapevoli di quanto sta succedendo in Salento.
Auspichiamo quindi nell’immediato un coordinamento politico, scientifico, popolare e mediatico.
Goethe scriveva che la Sicilia è il paese dove fioriscono i limoni. Dovremmo oggi dire che il Salento è la terra dove muoiono gli Ulivi?
In Salento c’è la peste, milioni di Ulivi che rischiano di sparire, il pericolo della diffusione dell’epidemia ad altre regioni (la Xylella è già arrivata in Corsica e nelle Baleari), ma sembra che in pochi ci facciano caso!
In mancanza dell’attuazione dei quattro punti da noi invocati si prospetterebbe una desertificazione del Salento con concomitante ipotetica speculazione di qualche multinazionale; da cui si deduce che il “famoso” supposto complotto della Monsanto (a cui non crediamo) potrebbe effettivamente attuarsi!
Gli Ulivi del Salento e della Puglia sono Patrimonio dell’Umanità. Un Patrimonio che sta per essere abbandonato a causa dell’incuria di troppi e della irresponsabilità politica e amministrativa di tanti. La mancanza di un coordinamento scientifico, politico e gestionale dell’epidemia Xylella porterà allo sfascio geografico di una delle regioni più preziose della nostra Italia, troppo concentrata in inutili trionfalismi di rappresentazione e di immagine molto lontana dal vero.”
Alberto Brunelli, Lucilla Albano Bertolucci e Mauro Pantaleo
Pare che alla fine del colloquio il funzionario del Ministero abbia detto a Alberto Brunelli, Lucilla Albano Bertolucci e Mauro Pantaleo che le regioni Toscana e Umbria , nei riguardi della Xylella, si comportano bene, prendendo tutti gli accorgimenti del caso, mentre Puglia e Calabria no.
Ciò è confermato, per la Puglia, da questo articolo tratto da Repubblica.
In un mondo dove ormai c’è chi guarda al futuro ,facendo – ad esempio – dell’avveniristico vertical farming, come nel caso di Ikea, la Puglia sembra essere rimasta al Medioevo.
Per altri spunti sull’argomento leggi qui e anche qui.
Quello che gli agricoltori pugliesi sembrano non capire è che il loro atteggiamento davanti alla Xylella viene aggravato dalla siccità che, quest’anno, è stata devastante.
I suoi effetti si sono già manifestati nei rincari dei prezzi dei prodotti agricoli.
Questa piaga, nel medio periodo, influirà anche sul turismo, perché gli olivi , in Puglia, son i monumenti delle campagne, come gli elefanti o i leoni sono il patrimonio caratterizzante dell’ Africa.
Il bellissimo mare della Puglia non basta : un paesaggi desolanti, come quelli sotto, nelle foto, non attirano.
L’argomento dovrebbe essere d’ “interesse nazionale” e mobilitare tutte le istituzioni politiche e non, dal governo a Confindustria, passando per Coldiretti.
Invece pare che prevalgano disinteresse e indifferenza, nonostante il settore generi 3 miliardi di fatturato.
Sulla Tristezza delle arance leggi un aggiornamento qui.
Puoi leggere anche qui e qui. Esiste inoltre un interessante VIDEO de LE IENE sull’argomento.
Prima stesura: 10 Ottobre 2017


