Traccia del dibattito:
“L’innovazione tecnologica e la ricerca scientifica sono una leva chiave per garantire livelli di sostenibilità ambientale, economica e sociale, al futuro dell’agricoltura globale.
Negli anni a venire, la popolazione mondiale continuerà a crescere. Se da un lato i consumatori richiedono sempre più prodotti calati sulle loro necessità e abitudini nutrizionali ed economiche, dall’altro la scarsità delle risorse impone all’intero settore la necessità di ridisegnare i processi produttivi e distributivi in una chiave sostenibile.
Queste esigenze globali apparentemente contrapposte possono convivere e integrarsi in maniera efficace? In che modo le spinte tecnologiche, scientifiche e produttive possono governare questa trasformazione e le tensioni che ne scaturiscono?”
Possibili risposte:
Queste due tendenze non si contraddicono:
I prodotti “calati sulle necessità” dei consumatori, il cibo di nicchia, vanno di moda e possono essere venduti e valorizzati anche dalla GD.
Piccolo è bello. Nel 2003 il 70% dei fornitori di Esselunga fatturavano meno di 100’000 €. Poi , nel 2007, è arrivato Oscar Farinetti, con Eataly.
A seguire Conad, Carrefour, Unes, etc. che hanno inserito articoli di piccoli produttori locali italiani di cibo.
Questa tendenza è stata capita anche dall’Industria che ha acquisito recentemente piccole aziende e /o start-up. L’Idm è alla ricerca di novità e flessibilità. Si parla di acquisizioni di piccole aziende da parte di multinazionali come L’Orèal, Nestlè, Danone e Unilever
V.: https://www.giuseppecaprotti.it/grandi-marche-sempre-piu-crisi/.
Questo stato è stato riconfermato recentemente.
Dalla produzione di massa, con ingredienti non sempre salutari e sostenibili, bisogna passare ad una produzione più mirata ed intelligente, sostenibile, che tenga conto del fatto che è inutile continuare a :
- Spendere miliardi di € per la PAC
- Ricercare il prezzo più basso a scaffale, e Industria e Distribuzione su questo terreno sono complici …
se poi il 30% del cibo acquistato viene buttato via!
Negli USA questa % sale addirittura al 40 (fonte: Sam Kaas, consulente nutrizionale di Obama, durante Seeds and Chips, a Milano nel maggio 2017).
Un recente studio inglese , riportato da The Guardian (https://www.theguardian.com/environment/2016/mar/15/supermarkets-pledge-to-cut-food-waste-20-by-2025 ) stima che il 75% degli sprechi della filiera Agricoltura- Idm-GD potrebbe essere evitato
Già il fatto di prendere coscienza di questo fenomeno sarebbe importante per produrre e distribuire meglio.
Cosa possono fare Industria, Distribuzione e Agricoltura per migliorare la situazione, senza penalizzare le vendite ma migliorando la sostenibilità?
1.Industria/Distribuzione : sperimentare e usare nuove tecnologie come il vertical farming (Ikea, vedi: http://www.businessinsider.com/ikeas-space10-designed-a-vertical-farm-for-the-home-2017-9?IR=T#the-lokal-farm-lets-anyone-harvest-greens-indoors-1
o il gene editing (v. sempre Sam Kaas: https://www.giuseppecaprotti.it/sam-kass-seeds-and-chips-gene-editing-rimpiazzera-gli-ogm/
che by-passa gli ogm, dispendiosi, invasivi e ormai superati da questa nuova tecnologia.
2.Distribuzione: esistono nuovi format che vendono prodotti senza imballaggi.
3. Distribuzione/Industria : sfavorire promozioni “famigliari”, che implichino lo stockaggio in casa di grosse quantità inutili di cibo nella case degli italiani. Ad esempio, nei primi anni 2000, eliminai personalmente il 3X2 in Esselunga con ottimi risultati: le vendite continuarono a crescere e le quantità di prodotto vendute in una singola promozione scesero.
4.Agricoltura : a volte basta pochissimo per gestire meglio natura e prodotti: la Puglia sta buttando al vento la sua olivicultura. Basterebbero piccoli accorgimenti per cercare di stoppare la Xylella: pulire le piante, favorire la ricerca (alla quale alcune frange di agricoltori si sono opposti, anche con la violenza..), provare nuovi innesti.
Umbria e Toscana si comportano bene, Calabria e Puglia no, come è possibile?
v.: https://www.giuseppecaprotti.it/xylella-una-piaga-da-non-dimenticare/
5.Agricoltura: quel che vale per la Xylella, ovverosia non dimenticarsene e parlarne, vale anche per la Tristezza delle arance in Sicilia.
V: https://www.giuseppecaprotti.it/la-tristezza-delle-arance-un-virus-dimenticato/
Per combattere lo spreco e sostenere la Scienza, Agricoltura , Industria e Distribuzione dovrebbero riunirsi , come in Francia, in degli “Stati Generali dell’alimentazione“, dove si discutono i problemi della filiera del cibo.
Questi incontri, ai quali partecipano anche organizzazioni non governative e ambientaliste come il WWF, si sono tenuti nell’ottobre del 2017 sotto la regia del presidente Emmanuel Macron.
Vi sono state prese decisioni importanti in merito alla definizione del prezzo dei prodotti agricoli a partire dall’anno prossimo.
L’obiettivo è quello di salvare il reddito delle oltre 400’000 imprese agricole francesi.
A chi spetterebbe proporre questa iniziativa anche in Italia? Al governo o a Confindustria.
Sotto: il ministro Maurizio Martina con il sindaco di Bergamo Giorgio Gori. Foto: Diana Theodoli
Il programma e i partecipanti alla tavola rotonda