Redatto il 5 giugno ed aggiornato il 7 giugno 2022
GASBARRINO: SE LA GDO NON CAMBIA MUORE, MEGLIO INVESTIRE IN AGRICOLTURA
“Se dovessi investire punterei sul mondo agricolo, non sulla GDO. Vedo più futuro lì”. Una battuta a sorpresa, sintesi della visione pessimistica sul pianeta-retail, ha idealmente sintetizzato il Gasbarrino-pensiero, declinato venerdì a Cinecittà durante la seconda tavola rotonda del decennale dei Protagonisti dell’Ortofrutta italiana.
“Da anni ci ripetiamo che l’ortofrutta è il biglietto da visita dei supermercati, ma spesso non è buona e inoltre viene presentata meglio nei mercatini rionali e nel dettaglio tradizionale. Il fruttivendolo sotto casa mia non sbaglia un colpo. Gli ho chiesto come fa e mi ha riposto: semplice, assaggio i prodotti che vendo. Perché l’ortofrutta è l’unica categoria merceologica di cui tutti capiscono se è buona o meno. E in GDO passa tanto, troppo tempo in cella frigorifera“.
Più in generale, per Gasbarrino “i supermercati hanno grandi problemi” e serve “una rivoluzione copernicana”. “La GDO tradizionale è stretta in una morsa – ha incalzato il manager – sta per essere sopravanzata dagli ex discount e persino dall’e-commerce: sono nel CDA di Cortilia, posso assicurare che la frutta inviata a domicilio è migliore di quella proposta da gran parte delle catene”.
Insomma, “urge recuperare posizioni, ripensare il sistema: il mondo sta cambiando, o il retail si adegua o scompare. Colpa della marca privata che continua ad avanzare? Non è quello il problema”.
Infine una battuta: “Il mio modello ideale per l’ortofrutta? Il fruttivendolo sotto casa mia. E poi mi piace quello che dice e fa Canella con Alì Supermercati“.
Mirko Aldinucci
m.aldinucci@corriereortofrutticolo.it
Un momento del seminario tenutosi durante l’evento Protagonisti a Cinecittà

Mia nota finale : è mai possibile che la GDO, davanti alla tempesta perfetta, continui a pensare che non deve avere un ruolo politico?
E’ normale poi che la stessa continui a segare il ramo su cui è seduta?
E cioè che lasci correre sulla qualità, come dice giustamente Gasbarrino, e sui margini, continuando a non applicare le regole sulle pratiche sleali? Un’ulteriore conferma di quanto affermo da tempo la trovate qui, con un caso reale, recente
Ovviamente se dovessi investire in agricoltura guarderei solo ad aziende vocate all’export, data la situazione desolante del nostro mercato e alla qualità che invece si trova nella frutta e verdura venduta all’estero.
Il mio pensiero sull’argomento non nasce oggi : “Presa Diretta – Il prezzo ingiusto”: perchè ho parlato.
Sotto un brutto commento, trovato sul web, sui prezzi praticati dalla GDO italiana a maggio 2022 : non ho visto repliche di sorta sull’argomento trattato dal Corriere della Sera.



