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Angelo Mincuzzi ha rischiato una querela per diffamazione, come il suo collega Stefano Lorenzetto. Ha avuto la fortuna che fossi impegnato su altri fronti.
Caro Direttore,
in relazione all’articolo del 9 marzo “Un sistema tangenti Lega-Pdl? Ecco gli uomini del caso Lombardia” a firma di Angelo Mincuzzi e segnatamente al paragrafo che dice: «Nella rete della coppia finisce tra il 2002 e il 2004 anche il patron di Esselunga, Bernardo Caprotti. Leuci e Ugliola gli propongono l’acquisto di alcune aree edificabili, ma avrebbero corrotto due manager per ritagliarsi una cresta sui profitti. Il bubbone scoppia per un’operazione a Legnano e così quando Caprotti si rende conto della truffa, licenzia i manager e avvia un repulisti di cui farà le spese anche il figlio Giuseppe che in quel periodo reggeva le sorti di Esselunga», vorrei precisare quanto segue:
– nel 2002, quando sono diventato amministratore delegato, mio padre aveva gli stessi miei poteri e li ha conservati anche negli anni seguenti, a prescindere dalla mia nomina;
– ho lavorato in Esselunga dal 1986 al 2004, sempre in ambito operativo e commerciale; non sono mai stato impegnato sul fronte immobiliare e dello sviluppo della rete dei supermercati;
– tra l’ambito operativo e quello immobiliare vi erano pochi “punti d’incontro” visto che in azienda non è mai esistito un comitato di gestione che riunisse i rappresentanti dei due settori;
– non ho mai conosciuto Leuci né Ugliola. Non so a quali dirigenti di Esselunga si faccia riferimento, né conosco l’operazione che era in corso a Legnano;
– né io, né i dirigenti alle mie dirette dipendenze siamo stati rimossi per le vicende a cui si fa riferimento nell’articolo del Suo giornale.
Cordiali saluti
Giuseppe Caprotti
Vorrei tranquillizzare Giuseppe Caprotti. Nell’inchiesta della procura di Milano sull’appropriazione indebita nelle società che facevano capo a Michele Ugliola e Gilberto Leuci, Caprotti non c’entra nulla né ho mai scritto che conoscesse i due personaggi indagati nell’inchiesta che ha coinvolto il leghista Davide Boni. La scoperta del ruolo avuto da Ugliola e Leuci nelle operazioni immobiliari per così dire poco corrette ai danni di Esselunga, coincide temporalmente con la rimozione di Caprotti ma questo non significa che egli abbia delle responsabilità nella vicenda.
an.mi.
15 marzo 2012



