Qui sotto trovate la lettera di ringraziamento dell’ Hospice Il Nespolo per una donazione ricevuta dal sottoscritto.
L’ho effettuata in memoria di una cara persona, mancata nel 2008, Andrea Gnecchi Ruscone.
Andrea, oltre ad essere un amico, aveva lavorato tanti anni per il News, la rivista dei clienti Fìdaty di Esselunga, con Guido Gabrielli, Violetta Caprotti e Luisella Pizzali.
Tutti i testi venivano corretti da Flavia Capudi Schenone.
Un bel team.
Gentilissimi,
la presente per ringraziarvi infinitamente a nome dell’Associazione Fabio Sassi per l’enorme supporto che ci avete fornito in questi giorni, aiutandoci a sostenere le spese del tutto impreviste determinate da questa situazione di emergenza ma anche fornendoci importanti contatti per trovare nuovi canali per le forniture dei DPI. Come avete potuto vedere, proprio poco fa ci è arrivata la conferma da parte di G.A. Operations della fornitura di ben 500 camici, che già lunedì saranno nella nostra struttura. Anche guanti e mascherine ordinate grazie alla vostra donazione ci verranno consegnate nei prossimi giorni. Una vera boccata di ossigeno per tutti noi, che ci consente di lavorare con maggiore serenità e sicurezza, in un momento in cui le forniture “ordinarie” vanno a singhiozzo ed è difficile avere certezza di continuità…
Rinnovo intanto i nostri più sinceri ringraziamenti e porgo a tutti voi un cordiale saluto
Valeria Marinari
Segreteria Hospice Il Nespolo
Via S. Francesco 18/22 – 23881 Airuno (LC)
Tel. 039994501
Cell 3334737281
Associazione Fabio Sassi Onlus
Largo Mandic, 1 – 23807 Merate (LC)
Sotto trovate una lettera e un’intervista di suo fratello Tomaso che lavora all’ospedale Mandic di Merate.

Caro Giuseppe
ti ringrazio ancora molto per aver permesso al personale sanitario dell’Hospice di Airuno di lavorare in sicurezza in uno dei mestieri più difficili al mondo.
Pazienti senza via d’uscita terapeutica sono accolti, assistiti e accompagnati nel passaggio della morte con una dedizione senza pari.
Andrea ha fatto questo cammino dall’altra parte come malato. Ho visto la delicatezza con la quale è stato trattato: è mancato in serenità senza sentire dolori fisici.
Questa tua splendida generosità ti fa onore Giuseppe! Sono contento di averti reincontrato e privilegiato della tua amicizia.
un grande abbraccio
Tomaso

Gnecchi: resto a disposizione perché credo nella società che va curata come il giardino di casa, se crescono erbacce tutto soffoca
E’ uno dei medici che ha risposto all’appello di restare in servizio anche dopo il pensionamento. A reggere un urto che ancora non si è fermato anche se il quadro generale dentro l’ospedale dicono sia migliorato. Tomaso Gnecchi Ruscone, cardiologo molto noto lascerà il Mandic per raggiunti limiti di età il prossimo 20 aprile. Ma ha accolto l’invito di restare in prima linea ancora per sei mesi, o comunque fino al termine dell’emergenza coronavirus, ammesso che si possa un giorno tracciare la linea finale. Di lui ha parlato Giuseppe Caprotti che ha messo a disposizione somme elevate per acquistare strumenti tecnologico per Manzoni e Mandic. E l’attenzione sul lecchese è stata in parte determinata proprio dall’amicizia del dottor Caprotti col dottor Gnecchi. Partiamo da qui.
“Mi faccia prima dire che la notizia apparsa su qualche giornale, non il suo, circa l’assenza di ventilatori nel reparto inrca: una fake new in piena regola. Detto questo rispondo: ho conosciuto Giuseppe Caprotti in quanto caro amico di mio fratello Andrea, mancato per un tumore rarissimo nel 2008 e splendidamente assistito dall’Hospice il Nespolo di Airuno allora diretto da una persona a me cara e che stimo moltissimo il dr Mauro Marinari. Ho risentito in questi giorni Giuseppe grazie a mio cugino Jan Miguel Battistoni che si era accorto di un iniziativa spontanea di mia figlia Olimpia per aiutare l’ospedale dove lavoro.
Giuseppe ha voluto dare anche lui una mano molto importante e sono state chieste alla direzione dell’ospedale delle priorità.
L’elenco delle acquisizioni fatte grazie alla sua donazione le chieda alla direzione dell’ospedale”.
Cosa l’ha spinta a restare in prima linea sfidando ancora il rischio contagio?
“All’inizio dell’epidemia ora pandemia da corona virus 19 anche se in teoria prossimo alla pensione mi sono trovato come molti ad essere d’aiuto nella realtà del Pronto Soccorso, vero biglietto da visita di un Ospedale. Lo faccio volentieri e rispondo prendendo indegnamente a prestito la meravigliosa frase di un eroe quale Giorgio Perlasca quando gli chiesero perché avesse salvato migliaia di ebrei lui che era fascista ed ateo (io non sono né l’uno e né l’altro). ” Lei cosa avrebbe fatto al mio posto?” questa frase ispira il mio comportamento da moltissimi anni. Non sono affatto un eroe ma una persona che crede nella società e la società è come un giardino di casa : lo devi tenere bene perchè se lasci crescere le erbacce dell’egoismo, della cattiveria e della nevrosi la società e di conseguenza il mondo diventano molto brutti fino a soffocarti”.
L’ospedale di Merate si è rivelato un’altra volta strategico nel quadrante dei presidi sanitari interprovinciali. E’ d’accordo?
“Beh penso proprio di sì vista la grande quantità di malati che sono arrivati dalla bergamasca e alla quale si è offerto aiuto all’inizio in mezzo a difficoltà non indifferenti. Per quanto mi riguarda mi sono rimesso a disposizione per i malati e i colleghi. Personalmente non credo all’apparire, ma solo all’essere”.
Sotto : alcune copertine del News, tanto caro ad Andrea.




