Questo articolo è il seguito di Agricoltura : ci sarà cibo per tutti? Se sì a che prezzi?
E il risultato datato 16 Aprile 2020 è misero: per il momento Coldiretti parla di 1500 adesioni, anche tra studenti pensionati, operai, baristi, cassintegrati etc, mentre servirebbero 370’000 lavoratori.
Ovviamente, in questa “sfida” per reclutare stagionali, non mancano le “iniziative di disturbo” – che aggiungono ulteriore confusione – di agenzie di lavoro interinale e sindacati.
Il ministro Teresa Bellanova sembrerebbe volersi orientare su una quarta piattaforma online (?) e le iniziative per portare in Italia ii 107’000 lavoratori rumeni che servirebbero tantissimo non hanno dato esito.
La situazione italiana (coronavirus) fà paura.
Da quel che sappiamo i lavoratori rumeni hanno invece ricominciato ad affluire in Germania.
Non ci sembra ci siano stati ulteriori accenni della ministra all’utilizzo in agricoltura di persone che ricevono sussidi (il 2 aprile 2020 si era detta favorevole (*)).
Di contro i migranti clandestini potrebbero essere regolarizzati.
In entrambi i casi (italiani o / e migranti) si porrebbe il problema delle disposizioni sanitarie ma soprattutto della professionalità : lavorare nei campi non si improvvisa.
(*) ammesso che spunti la “volontà politica” del governo, l’operazione, tecnicamente, non sarebbe facile.

E l’inflazione, dalla quale la UE, negli ultimi decenni, ci aveva tenuto al riparo, ricomincia a fare capolino.
Nel grano si parla di rincari del 10% ma è ancora presto per capire cosa sta succedendo realmente : ci sono ancora scorte dai produttori o dai rivenditori.
Fino a quando?
Perchè non istituire un osservatorio – serio – per il controllo dei prezzi come in Francia?
Ps: oggi (19 aprile), finalmente, la ministra ha usato la parola fame (sul Corriere della Sera).
Prima stesura : 17 aprile , ultimo aggiornamento del 19 aprile 2020. Grazie a Unes per l’imamgine in copertina.
Sotto : Il Sole 24 ore del 18 aprile 2020



