Gli Stati Uniti sono da sempre un punto di riferimento per organizzazione e tecniche di vendita nel mondo della distribuzione e del largo consumo.
Recentemente mi è stata segnalata l’alleanza strategica tra Kroger (USA) e Ocado (GB).
Ocado , già partner di Casino (F), fattura all’incirca 2 miliardi di $ con EBITDA margin di 116 milioni.
Ha centri di distribuzione automatizzati, con robot. Kroger avrà il 5% delle azioni di Ocado.
L’annuncio ha provocato un rialzo delle sue azioni, in contrasto con il calo del corso dei titoli di Marks and Spencer, distributore tradizionale che ha annunciato chiusure di punti di vendita e tagli del personale.
Vista l’importanza della notizia ne ho approfittato per cercare di capire quale fosse il posizionamento nella classifica mondiale dei distributori di Kroger che avevo visitato due anni fa .
Nel 2014 la catena americana era il terzo distributore mondiale per fatturato, dopo Walmart e Costco.
Nel frattempo Walmart, ha cercato di consolidare le vendite on-line,negli USA e all’estero, per contrastare l’onnipresente Amazon, che ha acquisito la catena di supermercati Whole Foods.
Walmart , nell’e-commerce, sta crescendo del 33%…
ma andando a fondo si scopre che Kroger non è più la terza catena mondiale bensì la quarta…perché è stata superata , come l’americana Costco, da Amazon.
La classifica, inoltre, è stata stravolta dall’aggregazione, avvenuta nel 2014, di Walgreens (USA) con Boots (GB).
E a questo punto, dovrebbe essere così:
- Walmart 482 miliardi di $
- Amazon 178 miliardi di $
- Costco 128 miliardi di $
- Kroger 122, 6 miliardi di $
- Walgreens Boots Alliance 118, 2 miliardi di $
- Lidl 105 miliardi di $
- Carrefour 103 miliardi di $
- The Home Depot 100,9 miliardi di $
- Tesco 76,8 miliardi di $
Fonte: annual reports delle aziende.
La prima conclusione che si può trarre è che
1) e-commerce e discount minacciano la distribuzione tradizionale, che ha il cibo come core business.
Infatti Tesco in in crisi da tempo, negli ultimi tre anni, ha perso per strada più di 12 miliardi di sterline di vendite (da 70 miliardi a 57,5, pari a 76,8 miliardi di $), passando da quinta catena a nona.
2) in un mondo sempre più urbanizzato e dove dominerà, almeno in occidente, la “silver economy”(= economia della terza età), puntare sulla salute come ha fatto Walgreens o come sta cercando di fare Walmart, potrebbe essere molto interessante.
Di seguito trovate due grafici riguardanti gli USA dove si vede che il peso del cibo – e del divertimento (entertainement) nonché del tessile (apparel) – nella spesa delle famiglie (household spending) continua a diminuire mentre sale il peso – in % – delle spese per la salute
(fonte: Kleiner and Perkins 2018).
Grazie a Fabrizio Calenzo.
Sotto la possibile classifica senza l’aggregazione Walgreens Boots Alliance.


