Redatto il 26 novembre 2021 ed aggiornato il 5 luglio 2025 (secondo Le Monde, a maggio 2025, in occidente sono rimasti 4 attori principali : Doordash, Prosus- Just Eat, Uber e Delivery Hero- Glovo- proprietari dei marchi in cover).
Un bellissimo articolo di The Economist del novembre 2021 evidenzia come le 9 aziende di Delivery che sono quotate in Borsa (Uber, Lyft, Didi, Doordash, Delivery Hero, Meituan , Zomato etc) abbiano :
- raccolto finanziamenti per 100 miliardi di $
- siano cresciute sugli anni terminanti mediamente del 103%
- abbiano fatturato 75 miliardi di $ l’anno scorso
- le perdite cumulate delle nove aziende siano state di 11,5 miliardi di $
L’impressione, vedendo le cose da fuori, è che , in molti casi, la precarietà dei lavoratori (i francesi la chiamano “uberizzazione” ) serva a cercare di fare, sulla pelle dei rider, dei profitti che tardano, sempre di più, a venire.
La situazione, in Francia, è peggiorata molto con il Delivery dei dei fast food , che hanno “industrializzato” il precariato (Le Monde 23 novembre 2021).
Questi articoli de The Economist e de Il Sole 24 ore costituiscono il punto di partenza di questa scheda che fotografa l’evoluzione del Delivery dal 2020 al 2024. Si parla di lavoratori , di sindacati ma anche di modelli di business, che influiscono sulla qualità del cibo.
NORME E TRIBUTI
Il Sole 24 Ore
25 NOVEMBRE 2021
LAVORO
Rider come dipendenti, il recesso passa dai licenziamenti collettivi
Giampiero Falasca
I rider che effettuano consegne per una piattaforma digitale devono essere considerati lavoratori subordinati, con la conseguenza che l’eventuale interruzione del loro rapporto di lavoro è soggetta alle regole sui licenziamenti collettivi, nel caso vengano superate le soglie dimensionali previste dalla legge.
Sulla base di tale assunto, il Tribunale di Firenze (ribaltando la decisione presa in sede monocratica) ha accolto il reclamo della Filcams-Cgil e ha accertato la condotta antisindacale di una piattaforma che ha interrotto il rapporto di collaborazione con un numero rilevante di ciclofattorini privi di contratto di lavoro subordinato, senza esperire le procedure di informazione previste dal Ccnl terziario già applicato in azienda per il personale impiegatizio e senza applicare la legge223/1991 che disciplina i licenziamenti collettivi.
Tale decisione è destinata ad assestare un ulteriore duro colpo al modello di gestione dei rider imperniato sull’utilizzo di schemi contrattuali diversi dal lavoro subordinato, ma è coerente con le tendenze più recenti della giurisprudenza.
Secondo il tribunale, tale comunicazione avrebbe natura antisindacale per due motivi.
In primo luogo, avendo un impatto su una platea molto vasta di lavoratori, un cambiamento così importante avrebbe dovuto essere comunicato alle organizzazioni sindacali nelle forme previste dal Ccnl terziario.
In secondo luogo, la comunicazione non risulta legittima in quanto i collaboratori rientrano nell’articolo2, comma 1, del Dlgs 81/2015, che ha introdotto una sorta di presunzione di subordinazione per i rapporti di collaborazione assoggettati al potere organizzativo del committente.
Il tribunale prende posizione anche sull’efficacia del contratto sottoscritto con Ugl.
E lo fa in modo molto rigido, sostenendo che alcuni elementi fanno desumere la carenza di rappresentatività dell’associazione sindacale, accusata di una «vicinanza» con le posizione datoriali, che emergerebbe da alcuni dati oggettivi (carenza di una vera trattativa, mancato confronto con i lavoratori, contenuto del contratto sostanzialmente ripetitivo degli accordi già usati dall’azienda).
A fronte di tali elementi, il Tribunale ordina la rimozione degli effetti della condotta antisindacale, mediante diversi atti: l’azienda deve svolgere l’informativa prevista dal Ccnl terziario, deve applicare la legge 223/1991 in caso di interruzione dei rapporti di collaborazione e deve cessare di applicare il Ccnl siglato con Ugl.
Unico commento del sottoscritto : strano fare giornalismo senza citare il nome dell’azienda “incriminata”. Ma siamo in Italia e tutti “tengono famiglia”.
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Queste vicende, a un certo punto, sembrava potessero riguardare, sempre di più, anche la grande distribuzione poichè molte aziende, come Rewe o Carrefour, vi avevano investito, facendo e-commerce di prodotti alimentari confezionati, oltre che di pasti completi .
A giugno 2024 le aziende rimaste in Italia sono tre: Just Eat, Deliveroo e Glovo.
E dalla distribuzione , con il quick commerce , sembrano quindi essere passate alla gestione delle dark kitchen per la ristorazione:
- Milano, cosa sono le «dark kitchen»: i capannoni fantasma dove si prepara il cibo consegnato dai rider, dove si capisce molto bene come si stia evolvendo il mondo del cibo e della ristorazione:
“Il cliente che ha ordinato su una piattaforma il sushi, la pizza o il pollo fritto in un ristorante che conosce suppone venga preparato lì: in realtà noi rider lo andiamo a prendere da tutt’altra parte, in una dark kitchen»…” .
Nel frattempo, come già preannunciato, il settore si consolida, innova, si espande o restringe il proprio perimetro d’azione :
- Rider, la Ue prepara la rivoluzione del lavoro digitale: le piattaforme dovranno assumerli.
- Quick commerce: come funziona il delivery ad alta velocità di Glovo, Gorillas e Getir.
- Gorillas ha acquisito Frichty.
- Deliveroo – che lo ricordiamo è partecipata da Amazon– testa la ristorazione : Deliveroo aprirà una sua pizzeria a Londra. Ed è sotto processo a Parigi
- Getir si espande a Roma
- Getir : un nuovo round di raccolta da 800 mio di $ porta la valutazione dell’azienda a 11,8 miliardi di $
- Delivery : due start – up chiudono
- Le aziende di Delivery USA lottano per evitare che i rider diventino dipendenti , vedi articolo alla fine
- Delivery , Quick Commerce : indietro tutta ?
- Gorillas esce dall’Italia e da altri tre mercati
- Getir è una delle ultime aziende tech ad annunciare una significativa riduzione della propria forza lavoro
- Deliveroo multata di € 375.000 per lavoro dipendente dissimulato. Due ex leader della piattaforma sono stati anche condannati a dodici mesi di carcere sospeso.
- Delivery : una sola grande ghost kitchen per tutti gli operatori?
- Delivery : Amazon starebbe per acquisire il 2% di Grubhub (Just Eat Takeaway)
- Delivery : Gopuff sta tagliando il 10% della sua forza lavoro globale e chiudendo dozzine di magazzini
- Gone in a Jiffy: Why the quick commerce grocery sector is destined to collapse (perchè il quick commerce è destinato a collassare), dove si evidenziano due fatti : forse la velocità della consegna non è così essenziale per molti clienti e soprattutto è decisamente troppo costosa per chi la pratica. I dati attuali sembrano dare ragione a questa visione : Fuga di capitali dal quick commerce
- Just Eat venderà la propria quota del 33% nella JV latinoamericana IFood alla multinazionale Prosus
- Delivery : Gopuff lascia la Spagna. Nel 2022 la società tedesca Delivery Hero con sede a Berlino ha acquisito il 94% di Glovoapp23 S.A., società madre di Glovo
- Francia : dark stores a rischio chiusura
- Glovo, maxi-multa in Spagna: 79 milioni. “Non ha messo in regola i fattorini”.
- Uber Eats in Francia è accusata di usare driver clandestini (non in regola con il permesso di soggiorno).
- Rider morto dopo un incidente, la gelida reazione di Glovo: «Nessuno chiede di correre»
- Getir si allea con Just Eat
- Il rider è come un dipendente: il tribunale di Milano costringe Glovo ad assumere
- Cresce il caporalato fra i rider: biciclette, monopattini e account in cambio di denaro
- Il vero stipendio di un rider | Il video
- Getir licenzierà dalle 200 alle 300 persone
- Delivery : Marc Lore fonda Wonder : stupisce che , mentre Getir (quick Commerce, che ha inglobato Gorillas) è in difficoltà, ci sia chi investe 850 milioni di $ nella start-up di Marc Lore (ex Walmart ed ex Amazon) che però farà food delivery “puro” (no grocery, solo consegne dai ristoranti).
- In Il racket dei rider non solo arrivano le conferme sui metodi molto discutibili di alcuni operatori ma si “scopre” che Just Eat, l’unico operatore che ha assunto i rider, sta licenziando dipendenti assunti in Gran Bretagna.
- Il Quick commerce affonda : Getir, dopo la Francia, lascerà l’Italia? La conferma è arrivata il 27 luglio 2023
- Francia : Getir e Gorillas in liquidazione
- DoorDash ha dovuto effettuare un “write off” per una perdita netta di $ 1,36 miliardi solo nel 2022
- Kroger: Kitchen United chiude 7 Ghost Kitchen di piatti pronti
- Normativa UE : rider del delivery equiparabili a dipendenti
- Getir completa l’acquisizione di FreshDirect di Ahold Delhaize.
- Delivery: le app europee per la consegna di cibo a domicilio stanno iniziando a generare profitti (Ebitda, non Ebit).
- Delivery Hero esce da Deliveroo mentre la domanda di cibo da asporto diminuisce (Le azioni di Deliveroo sono scese del 4% nelle prime contrattazioni di martedì, mentre le azioni di Delivery Hero sono scese dell’8%, estendendo un calo di oltre il 60% negli ultimi 12 mesi) mentre comunque il fatturato nel mondo è quadruplicato dal pre Covid- 19
- Delivery : Getir in uscita da USA ed Europa. L’azienda rimarrebbe aperta solo in Turchia.
- Perdite nel food delivery a maggio 2024.
- Just Eat è costretta a svendere Grubhub, la sbornia del Covid- 19 è finita
- Walmart collabora con la cinese Meituan per consegne in 30 minuti “sempre e ovunque”
- Delivery in India : Zomato consegna in 15 minuti
- Prosus (Glovo) conquista anche JustEat. Integrazioni in vista nel delivery (DoorDash, che negli USA detiene il 67% del mercato è in utile).
- Deliveroo nel mirino di DoorDash: offerta da 2,7 miliardi di sterline
- DoorDash acquista la rivale britannica Deliveroo.
- Glovo e Delivery Hero sono state multate per aver formato un cartello commerciale
- “Non possiamo fermarci con il caldo, abbiamo paghe da fame”. La confessione di un rider
Secondo il Corriere, ce ne sarebbero almeno sei di grandi dark kitchen [a Milano], ognuna gestita da un marchio diverso della ristorazione. All’interno dei capannoni industriali, che operano dietro cancelli chiusi, si può entrare solo se si lavora per Glovo, Deliveroo o Just Eat, i principali servizi di consegna del cibo a domicilio.
Il motivo per cui esistono posti come questi è presto spiegato: spesso gli ordini online superano di gran lunga quelli effettuati nel negozio fisico vero e proprio. Di conseguenza, i ristoranti fanno fatica a stare al passo con tutte le comande e finiscono per indirizzare i rider in un ristorante “secondario”, di cui il cliente non è a conoscenza
Sotto: rider, modelli a confronto. Fonte Retail & Food gennaio febbraio 2023.

….Glovo… resta la piattaforma più aggressiva nell’espansione, ma per questo appare la più fragile. Il bilancio 2021 , ultimo disponibile, registrava 40 milioni di perdita su un fatturato di 114, con dubbi significativi sulla continuità aziendale. Quello del 2022 non è stato depositato ma è noto che la sopravvivenza dell’azienda sia appesa alle garanzie finanziarie dell’azionista, la multinazionale Delivery Hero…
….Buona parte del futuro di un food delivery che diventa quick delivery resta legata ai suoi lavoratori, i rider che dagli algoritmi sono diretti. La grande dieta ha riguardato anche loro: se al termine del 2021 erano 63mila, di cui 33.400 “attivi”, alla fine del 2023 erano scesi a 25 mila. Le piattaforme cercano di selezionare i più presenti e affidabili, e la mossa di Glovo a Palermo racconta come neppure il magro compenso che ricevono sia al sicuro.
A decidere chi sopravviverà, e chi vincerà, potrebbero però essere le regole sul loro inquadramento, da cui dipendono i costi delle aziende.
La legge che in Spagna ha obbligato le piattaforme ad assumerli ha portato Deliveroo a lasciare il Paese e spinto Glovo sull’orlo del fallimento.
In Italia le stesse due imprese continuano ad applicare un contratto collettivo che li inquadra come autonomi firmato con il solo sindacato Ugl, sebbene una sentenza l’abbia giudicato illegittimo.
Su questo e altri punti, Deliveroo non ha risposto a Repubblica. Ma la pressione sulle aziende sembra scesa, come dimostra la decisione della loro associazione Assodelivery di far saltare un tavolo che qualche mese fa si era riaperto con i sindacati. Un po’ perché la direttiva europea sull’economia delle piattaforme che prometteva la rivoluzione — i rider sono subordinati fino a prova contraria — nella versione finale è stata molto annacquata e lascia grandi margini di recepimento agli Stati. Un po’ perché una parte non trascurabile dei fattorini apprezza la flessibilità di un lavoro che è organizzato dall’algoritmo, ma non è neppure subordinato in senso classico: a parte la Spagna, la maggior parte dei Paesi li considera autonomi, magari rafforzando tutele e retribuzioni.
Il paradosso italiano è che l’attuale area grigia penalizza proprio chi ha dato maggiore stabilità ai rider: «Abbiamo adottato un modello più responsabile ma anche più impegnativo», dice Contini di JustEat. «Bisogna creare un insieme di tutele minime, anche previdenziali, che prescindano dal tipo di inquadramento. In questo momento i vari operatori giocano con regole diverse».
Conclusione :
la grande “sbornia” o moda del Delivery durante il Covid-19 è passata, il settore si sta consolidando con l’eliminazione di costi inutili (es.: magazzini autonomi per fare Quick commerce).
Per ora, sul fronte degli incassi , “la montagna sembra aver partorito un topolino”, in Italia, 1,9 miliardi di € di fatturato – a fine giugno 2024 – sono poca cosa, rispetto alle categorie alimentari di un supermercato [ ma non possiamo fare a meno di domandarci se questi dati siano veri poichè la mancanza di trasparenza nella ristorazione e del delivery fanno comodo a tanti ].
E visto che il Delivery si incrocia con la ristorazione viene naturale riproporre quanto diceva il presidente della FIPE Lino Stoppani nel 2016:
A questa frase aggiungevo : la maggioranza dei bar e dei fast food utilizzano cibi precotti ma anche molti ristoranti, soprattutto a mezzogiorno, utilizzano alimenti preparati precedentemente e poi semplicemente scaldati.
Questo effetto verrà accentuato dalle dark kitchen del Delivery.
Sul lato sociale bisogna segnalare che i driver sono incentivati a consegnare sotto alla pioggia , cosa che non trovo personalmente encomiabile.



