Uber Technologies Inc. e Amazon.com Inc. , che possiede una quota di Deliveroo, sono tra le aziende che stanno cercando accordi con i lavoratori e i sindacati nella speranza di dare ai rider (ciclofattorini) benefits ma di non assumerli. Tutto ciò segue vari giudizi in tribunali europei che dicono che i driver sono lavoratori “autonomi” (contractor).
Uber sta appellandosi in giudizio in Gran Bretagna : la Corte Suprema ha deciso che chi usa, lavorativamente le app del food delivery, lavora direttamente per le compagnie.
In Svizzera Uber Eats ha, più o meno, lo stesso problema nel cantone di Ginevra.
Le aziende di Food Delivery stanno prendendo come esempio un accordo nato in Italia tra la sigla UGL e Assodelivery nel quale Uber e Deliveroo pagherebbero 10 € all’ora i driver , secondo The Wall Street Journal il 30 dicembre 2020, (*) – invece dei 7 € di norma.
E i lavoratori mantengono lo status di lavoratori autonomi, senza assunzioni. Ma con la possibilità di una contrattazione collettiva che è molto di più di quanto i driver abbiano ottenuto in California.
Cgil, Cisl, Uil e le sigle autonome dei fattorini non sono d’accordo e reclamano la subordinazione E i sindacati italiani hanno “battagliato” in tribunale anche il 2 gennaio 2021 contro Deliveroo…
In Spagna Glovo sta lottando per avere un accordo “all’italiana”.
(*) mentre Wired parla invece di cottimo (no minimo garantito all’ora).

E’ probabile che le decisioni prese in Europa abbiano possibili ricadute negli USA e su un business nel quale non si vede ancora reddittività, se non in periodi di picchi estremi, come negli Sati Uniti questa primavera.
Il problema è che l’economia USA sta rallentando ed il settore soffre (*) : i gig workers, i lavoratori non assunti, quelli che lavorano on demand (solo quando c’è richiesta) dicono che stanno “facendo di più per meno” (soldi).
Gig workers say they are doing more for less (fonte : Financial Times del 4 gennaio 2021, vedi sotto ).
In un business non redditizio, dove la concorrenza delle app è fortissima e i diritti dei lavoratori in crescita ( e quindi anche il costo del lavoro), quale società rimarrà “in sella”?
Sicuramente chi ha “le spalle grosse” come Amazon, o altre aziende che hanno altre fonti di redditi e di guadagni o che possono avere accesso a nuovi e continui aumenti i capitale (**), ma gli altri ?
(*) lo si vede anche dai dati della grande distribuzione che mette a segno un + 5,7% annuo ma solo un + 0,3% ottobre su settembre 2020.
(**) il discorso vale anche per le dark kitchen : non tutti se le possono permettere e se le fees sono troppo alte il sistema non può funzionare.
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Pubblicato il 9 gennaio 2021, aggiornato il 24 gennaio 2021 .Grazie a Guido Barendson.




