Redatto l’8 dicembre 2022, aggiornato il 26 maggio 2023
Il perdurare dell’inflazione è dovuto al cambiamento climatico , alla guerra in Ucraina e alla mancanza di fertilizzanti . E non ci saranno cambiamenti almeno nei primi due trimestri del 2023, secondo il Financial Times.
La curva dei prezzi delle materie prime ( governata dall’indice dei prezzi food price index of internationally traded agricultural commodities della FAO) è scesa ma l’inflazione rimane alta (OCSE= OCDE) in un clima di incertezza. (FT 6 dicembre 2022, vedi charts finali). Si tratta di incrementi che sono stati ampiamente sottovalutati sia dalla Fed che dalla BCE.
In Italia : la Gdo è in allarme. “Il timore è legato all’ondata di richieste di aumento che provengono dall’industria e dalle aziende agricole, con punte superiori al 15 per cento” ha dichiarato l’Ad di Coop Italia Maura Latini al Corriere della Sera (leggi anche : Il 2023 si annuncia molto difficile nelle relazioni negoziali).
Il 24 aprile 2023 , sul Corriere Economia, Marco Pedroni – presidente Ancc- Coop e Coop Italia – ha ribadito: ” Gran parte dei produttori ha già annunciato un incremento dei prezzi dei listini e quindi non c’è da attendersi frenate importanti sugli scaffali”
La “tempesta perfetta” sta arrivando, preannunciata da cali di volumi mai visti – 5,1% (A.T. febbraio 2023). E sono i discount a soffrire di più.
Leggi anche : La GD chiede una moratoria sui listini (sull’argomento puoi anche leggere questo pezzo , con il botta e risposta Coop – Centromarca/ Confindustria). E le richieste di aumenti dei fornitori alla GDO ammonterebbero al 24,7%..
Agli inizi del 2023 arrivano le risalite dell’inflazione degli USA, della Francia, della Spagna, della Germania e dell’ UE .
Ma il record – per ora (*) – è della Gran Bretagna, con un’ inflazione alimentare , ad aprile 2023, pari al +19,1%.
Di conseguenza le quote dei discount Aldi e Lidl, in un anno, sono salite dal 14,1% al 16,5%.
Ovviamente i dati potrebbero non essere perfettamente comparabili (da segnalare che l’inflazione in Francia, a seconda dei calcoli, potrebbe arrivare a + 21% su un anno , terminante ad aprile 2023).
Sotto : La curva dei prezzi delle materie prime, dove si vede che gli alimentari iniziano a salire nel 2020.

In Italia l’inflazione alimentare continua a salire (+ 16% a febbraio 2023).
A gennaio 2023 si situava a + 15,4% e a ottobre 2022 era a + 13,7%.
Interessante, poi il caso della Francia dove Le Monde ha dichiarato che a metà 2023 l’inflazione generale della Francia arriverà al + 5,4% .
In tre anni, dal primo lockdown, i prezzi in Francia sono saliti del 10,8% (INSEE).
Il fenomeno inflazionistico si sta trasformando: è trainato all’insù dagli alimentari mentre l’energia tenderebbe a farla scendere.
Seconde l’INSEE l’inflazione dei prodotti alimentari “supererà il 15%” a metà del 2023.
Il “caso francese” conferma quanto già detto sopra.
E se in Francia la spesa alimentare pesa il 16%, sulla spesa totale delle famiglie, in Italia invece si tratta del 19,3% (ISTAT 2021).
Il suo peso continua a scendere negli anni ma parliamo sempre di un quinto del budget familiare degli italiani.
Teniamo poi conto del fatto che se i prezzi delle materie prime sono calati i prezzi degli alimentari e delle bevande sono a + 39, 1% rispetto al periodo pre- Covid.
Anche perchè ci sono le scorte.
Sotto: le previsioni del Financial Times . Le prime due chart sotto sono del 6 dicembre mentre l’ultima, che prevede inflazione al +3,5% negli USA, è dell’8 dicembre 2022 : al 12 aprile 2023, è al + 5%, in discesa ma lontana dagli obiettivi della Fed (+ 2%). Inflation Insights a maggio (FT 16 maggio 2023) dice che si spera si fermi al + 4%.
A fine maggio 2023 è ancora al + 5%, sopra le aspettative.
Nella UE, la BCE invece prevede un’ inflazione molto più alta, al + 6,3% nel 2023. E quest’ultima previsione, secondo me, potrebbe essere azzeccata. Anche se ad aprile l’inflazione accelera in Italia e nell’Eurozona (al 7% (**))
Da valutare il fattore speculativo : inflazione dei prodotti alimentari a + 15,4% a marzo 2023 nell’Eurozona . E da notare che le banche centrali (BCE, Fed e banca centrale inglese), in questa situazione, hanno perso molta credibilità : e infatti c’è chi si domanda perché le previsioni delle banche centrali sono state così sbagliate (*)? FT 18 maggio 2023.
(*) non hanno previsto l’inflazione. E quindi hanno reagito molto in ritardo.
(**) Europa, prodotti di base oltre la crescita dell’inflazione (+8,1%)


