“Albiate è il luogo dove la mia famiglia ha costruito le sue fortune e i miei primi ricordi sono ambientati lì. Fino a quando non sono andato a scuola siamo vissuti tutti insieme nella grande casa di famiglia, con papà, gli zii e la nonna Marianne, francese di Épinal, che ci guidava con la fermezza di un generale di corpo d’armata. La casa era più di una semplice abitazione. Ancora oggi basta scendere tra i campi per non più di cinquecento metri e, passato il ponte sul fiume Lambro, si arriva alla manifattura tessile abbandonata che, un tempo, rese possibile la nostra ricchezza. (…)” (p. 17).

Spunto dal libro: "Le ossa dei Caprotti"
Tra Garibaldi, la Cia ed Esselunga, il racconto ben documentato della famiglia che ha rivoluzionato per sempre le abitudini degli italiani.
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