Il cofanetto, conservato tra i cimeli di Giuseppe Caprotti, contiene la Medaglia della Vittoria (più esattamente “Medaglia Interalleata”), “concessa ai militari che avessero partecipato alla Prima Guerra Mondiale (più in generale per i Paesi vincitori della Grande Guerra). (…) Il rilascio della medaglia veniva concesso ai soldati che avessero guadagnato almeno 4 mesi in zona di guerra o dopo il rilascio del distintivo di fatica di guerra” (v. MUSEO VIRTUALE: Medaglie “ufficiali”, in Pietri Grande Guerra. Storie di uomini e donne nella Prima Guerra Mondiale, http://www.pietrigrandeguerra.it , 23/08/2023).
La divisa di Giuseppe, in effetti, porta i due nastri del Distintivo per le Fatiche di guerra (consistente in un nastrino di seta, v. Wikipedia, voce Distintivo per le fatiche di guerra, https://it.wikipedia.org /23/08/2023), concessogli il 1 novembre 1918, e quello della Medaglia della Vittoria.
La seconda decorazione nel cofanetto attiene all’Ordine Equestre Pontificio di San Silvestro Papa, così come riformato nel 1905. Dato che veniva (e viene) “conferito ai laici particolarmente benemeriti della Chiesa e delle opere cattoliche” (v. Ordine di San Silvestro Papa, in http://www.araldicavaticana.com, 23/08/2023), non è possibile stabilire con sicurezza se il destinatario dell’onoreficenza (che implica pure una divisa e l’assunzione di determinati doveri anche di rappresentanza) fosse proprio Peppino o, magari, suo padre Bernardo, sindaco di Albiate dal 1896 al 1907, o qualche altro Caprotti “particolarmente benemerito” agli occhi della Chiesa.
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