“Il bisnonno Bernardo ha tre fratelli e con uno di loro, Emilio, di tre anni più giovane (era nato nel 1871), i rapporti si rivelano spesso non semplici. (…). Bernardo [fonda] un’azienda concorrente della Caprotti, pur continuando a lavorare nell’azienda originaria. Si sviluppa così un’avventura parallela alla Manifattura [Caprotti] (…), la Manifattura della Valle Camonica (…) a Ponte Barcotto, vicino a Lovere (…) [che fa] concorrenza alla Società Anonima Cotonificio Caprotti, l’impresa che Emilio e lo stesso Bernardo hanno fondato nel 1907 (…). I due fratelli, dunque, vivevano in un continuo alternarsi di odio e amore, rivalità e momenti di quiete, che li spingeva a compiere mosse apparentemente insensate. (…) Finisce con una pace apparente ma con la società agonizzante già nel 1913, curiosamente lo stesso anno nel quale anche la Manifattura della Valle Camonica è costretta a chiudere i battenti per scongiurare il fallimento. Il Cotonificio verrà liquidato nel 1923 quando ormai sarà da tempo esistente solo sulla carta. I due fratelli prenderanno strade diverse. Emilio fonderà una filatura tra Monza e Cantù, a Giussano, che fallirà anch’essa pochi anni dopo. (…)”. (pp. 27 – 31)”.
“A seguito di difficoltà della prima società costituì in seguito il 25 gennaio 1930 la Società in accomandita semplice Emilio Caprotti e Figlio (…), destinata a fallire definitivamente nel 1933 dopo una lunga e pesante vicenda penale. (v. G. CAPROTTI, I Caprotti, articolo in www.giuseppecaprotti.it, 30/11/2022).
