Manifattura Caprotti : la sicurezza sul lavoro in un’impresa tessile

I Caprotti, come i Marelli (con i quali si sarebbero più tardi imparentati), sono stati senz’altro dei precursori, e per molti versi possono venire annoverati tra gli “imprenditori inattesi” , poiché presentano aspetti di modernità, di progettualità, di idee che non avremmo sospettato in persone che producono tessuti dai tempi dei telai nelle case dei contadini, e si occupano quindi di una cosa fredda e impersonale che si chiama “progresso”

Giuseppe Caprotti ospite del Rotary Club Monza Brianza. L’ospite ha presentato il suo ultimo libro, le “Ossa dei Caprotti”.

Oggi Giuseppe Caprotti è anche il presidente della Fondazione Guido Venosta, suo nonno materno. La fondazione nasce con l’obiettivo di diffondere i più alti ideali di cultura e solidarietà e di fatto è impegnata in quattro ambiti: tutela della salute e ricerca scientifica, solidarietà, promozione della cultura, tutela dell’ambiente

Giuseppe Caprotti su Le ossa dei Caprotti: «Un libro che mi ha permesso di fare pace con il passato e con mio padre». Il 26 ottobre, ad Assolombarda Monza

Sono grato al presidente di giuria Gianna Parri per essere stato inserito tra i finalisti. Al di là del terzo posto raggiunto, il sostegno e l’apprezzamento dei giurati e dei lettori presenti in sala sono stati confortanti

Giuseppe Caprotti esploratore nello Yemen e i suoi manoscritti arabi alla Biblioteca Ambrosiana

Giuseppe Caprotti nacque a Besana Brianza (MB), alla metà dell’Ottocento. Tra i pochissimi occidentali residenti nello Yemen, stabilì fruttuosi contatti con le popolazioni locali. In oltre 30 anni di permanenza, raccolse una ricca e preziosissima collezione di manoscritti e antichità. La parte più importante finì alla Biblioteca Ambrosiana di Milano…

I Caprotti e I parenti: la formidabile zia Virginia, sorella del trisnonno Giuseppe

La zia Virginia è stata il paciere della famiglia in un’epoca di grandi faide : la buona opera di tenere a bada due uomini che sul lavoro riuscivano a scannarsi sia che fossero concorrenti sia che fossero soci dovette essere continuata con successo da coniugi e nipoti, visto che i due, in anni ormai anziani, erano soliti passare il Natale insieme ed assieme ai congiunti

I Caprotti e la Coop: Turiddo Campaini, un “nemico” e un maestro

“L’esperienza a Firenze è per me una grande scuola anche perché l’avversario che abbiamo di fronte è, all’epoca, uno tra i più efficienti e competitivi: la Unicoop amministrata e gestita da Turiddo Campaini. Una Coop aggressiva con una politica locale molto spiccata, efficiente e orientata al mercato. I prodotti toscani sono la norma ma non mancano quelli cinesi, per la grande comunità distribuita fra Prato e Campi Bisenzio. Imparo molto anche dalla Coop…”

I Caprotti e i tessuti: il logo della Manifattura, Max Huber, 1958

Negli anni ’50, Bernardo Caprotti interpellò il grande grafico svizzero Max Huber, che avrebbe disegnato il logo per la Supermarkets poi Esselunga, per creare un nuovo logo anche per il suo cotonificio. Il concetto del disegno parte anch’esso, come per la Supermarkets, dall’idea della lettera iniziale – la C – allungata ad arte per contenere il nome completo dell’azienda; in un’altra versione, il nome si sposta in corpo lettera, e nell’occhio della C salta la nuova capretta stilizzata e modernissima.