Un’altra agricoltura è possibile

In questa sporca partita, chi perde? Quasi tutti: gli agricoltori, destinati a vivere di sussidi (finché ci saranno) per pagare pesticidi e fertilizzanti, i cittadini, che faticheranno a scovare cibi sani e di qualità, i giovani che erediteranno suoli desertificati e acque inquinate. Chi vince? L’agroindustria e le multinazionali che controllano il mercato di semi, fertilizzanti e fitofarmaci.

“Le ossa dei Caprotti”. Una storia italiana, oltre il falso mito del fondatore di Esselunga

Nel 1995 vengono lanciati i prodotti Naturama. Nel 1998 vengono inseriti i prodotti del commercio equo e solidale a marchio Ctm Altromercato. Nel 1999 vengono lanciati i prodotti Esselunga bio . Nel 2001 vengono lanciate le banane bio Esselunga del commercio equo e solidale. Nel 2002 vengono lanciati i prodotti confezionati equo solidali Esselunga bio in collaborazione con l’allora Ctm Altromercato. Caffè, cacao, cioccolato, zucchero e così via.

Giuseppe Caprotti: La guerra per l’Esselunga – “Succession” all’italiana – PDR 5 febbraio 2024

Giuseppe Caprotti è stato protagonista di un durissimo scontro con il padre Bernardo Caprotti per la successione a capo del gruppo Esselunga. Ha raccontato questo lungo conflitto pieno di colpi di scena nel libro “Le ossa dei Caprotti”. Abbiamo parlato di come è nata Esselunga, del rapporto padre e figlio all’interno di una delle principali dinastie imprenditoriali italiane, di capitalismo famigliare, di supermercati, di Cia, dei Rockefeller e d’intelligenza artificiale

Billa testa i supermercati premium

L’operazione galleria commerciale + negozio premium sembra rendere molto vivo lo spazio ma, a occhio, comporta un aggravio di costi del personale molto forte, con il quale diventa  difficile essere competitivi con i prezzi. A occhio ancora grande spazio per i prodotti italiani che per il momento costituiscono solo una piccola nicchia che, invece, nel tempo potrebbe espandersi

La mia querela a Stefano Lorenzetto: il “giro d’Italia” di una giustizia che non funziona

Il 29 luglio 2012 Il Giornale.it pubblicava un articolo diffamatorio nei miei confronti del Sig. Stefano Lorenzetto. Susseguentemente lo querelavo. Da quel dì il fascicolo è passato da Milano, Verona, Roma, Verona, Monza, Catania, di nuovo a Verona e ancora a Milano..! Vicenda ridicola . Anche perché quando Bernardo Caprotti mi querelò i tempi furono molto più brevi: la mia intervista era del 2013 e venni rinviato a giudizio nel 2014.

Due stonature nelle vicende dei Caprotti: Januaria Piromallo, marchesa dei duchi etc., e Maria Cristina Busi Ferruzzi, “principessa della Coca – Cola”

Le vicenda di Maria Busi Ferruzzi è riportata nel libro “Le ossa dei Caprotti” perchè esemplificativa di come un fornitore possa diventare un servo. Su Januaria Piromallo, marchesa Capece Piscinelli di Montebello dei duchi di Capracotta ho invece steso un velo pietoso