Questo articolo è il seguito di : USA, la distribuzione del cibo, e non, 25 anni dopo perchè ho lavorato negli Stati Uniti due anni, dal 1988 al 1989, importando poi il format americano del superstore.
In questo articolo si parla di alcuni, piccoli, passi fatti dagli USA, verso alimenti e bevande più salutistiche (degli anni ’80). Non a caso , invece delle bibite gassate, in copertina trovate acqua e caffè.
Ma tornando al mercato in generale tutti i superstore hanno un’area bar – in un Vons abbiamo trovato uno Starbucks in un Walmart un Mc Donald’s, altre catene come Whole Foods se li gestiscono direttamente – confermando che , avendo aperto i primi bar in Esselunga negli anni ’90, avevamo visto giusto.
Whole Foods, il pioniere del biologico negli USA, differenzia l’area bar vendendo un a pizza fantastica, fatta in forni a legna (come faceva già Wegman’s, a Rochester nello stato di New York).
A parte Walmart, che ormai domina le vendite della fascia medio – bassa del mercato le nuove tendenze, da qualche anno a questa parte, si notano nelle fasce alte e basse.
In quella alta Whole Foods ha messo una marcia in più mentre Starbuck’s che somministra bevande e brioches ma vende anche i suoi prodotti (non solo nei suoi bar..) è decisamente onnipresente.
Si trova con i suoi prodotti anche nei bar di terzi, nei supermercati, negli areoporti, nelle camere di albergo con le sue cialde (v. sotto).
Starbucks, oltre alle capsule come quelle sopra, per sistemi “alla Nespresso”, distribuisce negli hotel anche cialde per il caffè all’americana (quelle di carta, per intenderci).
Starbucks riesce anche a fare promozioni evolute e, vista la ripetitività dei suoi consumi (da bar, nei suoi bar), a fare promozioni nello stesso giorno: se compro la mattina ricevo un buono sconto (coupon) per il pomeriggio.
“compra qualcosa prima delle 14 e poi mostra il tuo scontrino dopo le 14 per ricevere lo stesso giorno una delle bevande fredde grandi per 2 $ più tassa”.
Le bevande sono quelle nella foto sopra (all’arancia, al lime, etc).
Nella fascia alta della stomach’s market share (letteralmente “quota di mercato dello stomaco”) si segnalano l’entrata sul mercato della catena britannica Pret à Manger, della catena belga Le Pain Quotidien e di Eataly.
Quest’ultima , dopo New York, ha aperto a Chicago sulla Ohio Street vicino al locale storico Pizzeria Uno.
Nella fascia bassa guadagna quote le onnipresenti catene di discount o dollar stores Family Dollar, Dollar Tree o Dollar General, che sicuramente danno molto fastidio a Walmart nel comparto Non Food.
Oggi (2015) esistono 25’000 dollar stores negli USA.
La formula ha preso piede anche in Giappone. Nella foto sotto un negozio da 100 yen della catena Daiso
Nel Non Food, fascia alta ma a prezzi competitivi, è giusto segnalare l’irresistibile ascesa, negli USA, della giapponese Uniqlo
Da notare che la fascia alta della vendita e della somministrazione del cibo, contribuisce positivamente nel cercare di modificare in meglio le abitudini alimentari degli americani:
c’è , ad esempio, infinitamente meno zucchero in un caffè di Starbucks che in una lattina di Coca- Cola
Un caffè può contenere- a seconda delle esigenze del consumatore – dalle 5 alle 33 calorie (a seconda dello zucchero aggiunto, v. sotto)
mentre ogni lattina di soft drink ne contiene mediamente 140
C’è da dire che Coca- Cola e Pepsi, distribuendo acqua purificata (non di fonte), rispettivamente con i marchi Dasani e Aquafina,stanno contribuendo a diminuire sensibilmente la quantità di zucchero ingurgitata quotidianamente dagli americani
Ricordo che quando lavoravo alla Dominick’s le macchinette della sala ristoro dei superstore distribuivano solo soft drinks, no acqua, no caffè.
Negli uffici c’era il caffè americano ma non c’era l’acqua in bottigliette.
Con l’avanzata del caffè e dell’acqua, le due rivoluzioni di questi ultimi anni, gli zuccheri sono scesi ma rimangono comunque un problema , con il troppo sale, i troppi grassi e l’alcol.
Il mais ,oltre a servire per la fabbricazione dell’alcol, fornisce lo sciroppo di fruttosio che è presente un pò ovunque nel cibo degli americani.
High fructose syrup e corn syrup sono rispettivamente il secondo e il terzo ingrediente della marmellata Smucker’s e il terzo ed il quarto ingrediente del Tomato ketchup Heinz, due prodotti mangiati quotidianamente da milioni di americani ma , appena si mangiano prodotti smarcati, lo sciroppo di mais può diventare il primo ingrediente in assoluto, come nel caso del Log Cabin Syrup qui sotto
il consumatore che ordina al bar/ristorante le sue frittelle per la prima colazione crede di mangiarle con lo sciroppo d’acero mentre invece questo è fatto con il mais.
Gli americani sono i più grandi consumatori di sciroppo di fruttosio al mondo.
i risultati di questo consumo dissennato sono : obesità, ipertensione, resistenza all’insulina e diabete di tipo 2, come evidenzia il documento qui sotto che scompone i 22,7 cucchiai (tsp., overossia tea spoons) di zucchero assunti mediamente da un americano ogni giorno.
I diabetici sono passati dal 2% della popolazione al 7%, 3 anni fa.
Le fonti sono le stesse dei documenti qui sopra, tratte in gran parte dal National Geographic di agosto 2013
In sintesi: se ci sono stati cambiamenti radicali nella dieta americana che hanno abbassato, dal 1999 in poi, l’assunzione di zuccheri, siamo ancora ben al di sopra dei limiti raccomandati:
mediamente un americano/a assume giornalmente 22,7 cucchiai di zucchero (363 calorie) quando ne dovrebbe consumare max. 9 per gli uomini (150 calorie) e max. 6 per le donne (100 cal.).
E una lattina di soft dink di 12 once (33 cl.) equivale a 7,9 cucchiai di zucchero!
Catene che si sono sviluppate enormemente per linee interne, come Walmart, o che hanno acquistato altri gruppi, come Safeway e Kroger ( che è la seconda catena di distribuzione alimentare al mondo con 108 milardi di $ nel 2014 e che ha comprato Ralphs, Fred Meyer e recentemente Harris Teeter) e che – insieme – pesano per un fatturato complessivo intorno ai 650 miliardi di $ , prevalentemente in Nord America, potrebbero aiutare a ridurre obesità o diabete.
Albertons, per esempio, ha iniziato promuovendo e informando meglio sulla frutta e verdura poi si è fusa con Safeway che ha la sua linea bio.
il caffè biologico (organic= bio) di Safeway (USA)
anche Kroger si era mossa in tal senso…
Sembrava che Wal- Mart, decisamente la più grande, che aveva fatto – fin dalle sue origini – del discounting la sua mission, vi rimanesse ancorata
E invece no, qualcosa sta cambiando:
i grandi produttori di cibo sono in crisi e le catene della GD stanno inserendo prodotti biologici :
Le immense dimensioni del mercato del biologico negli USA
USA : le nuove tendenze del cibo
un corridoio di prodotti bio di Walmart
Sotto : Giuseppe e Violetta Caprotti a Chicago, più di venticinque anni prima, nel 1987, in una foto di Bernardo Caprotti



