Il Corriere della Sera
Il lungo viaggio di «Pingu»: 3.000 chilometri lontano da casa
Dall’Antartide alla Nuova Zelanda
La storia
di Giovanni Caprara
Molto stupore e domande preoccupanti sono emerse dall’avvistamento di un pinguino Adelia sulla spiaggia di Birdlings Flat, a sud della città di Christchurch in Nuova Zelanda. Arrivato dall’Antartide dopo aver percorso tremila chilometri, è la terza volta nella storia degli ultimi decenni che l’uccello molto diffuso sulle coste del Continente Bianco riusciva a compiere una migrazione tanto rilevante. Gli altri due casi risalivano al 1962 e al 1993. Trovato da un residente locale (disidratato e sottopeso) veniva soccorso da un esperto e da un veterinario facendo ricorso anche all’alimentazione forzata. Una volta riportato in salute, Pingu (così è stato battezzato dai media locali) sarà liberato sulle spiagge sicure della penisola di Bancks al riparo da eventuali aggressioni. Il pinguino Adelia, alto al massimo 70 centimetri e pesante intorno a cinque chilogrammi, è noto per essere una specie abbastanza aggressiva e anche «egoista». Quando devono affacciarsi al mare per cercare il cibo, si muovono in gruppo per affrontare meglio i pericoli rappresentati dalle foche leopardo. Può accadere che alcuni che seguono, spingano coloro che li precedono nelle acque per nutrire le foche. Così le distraggono e trovano salvezza, ma per questo sono stati definiti «egoisti». A scoprirlo erano stati gli esploratori di alcune spedizioni già agli inizi del Novecento. Essendo però la traversata dall’Antartide estremamente lunga e insidiosa, gli sbarchi sulle coste neozelandesi di esemplari di Adelia sono ritenuti estremamente rari. La sua presenza quindi ha spinto gli scienziati a cercare le cause. «Penso che se iniziassimo ad avere arrivi più frequenti di pinguini Adelia significherebbe che qualcosa è cambiato nell’oceano ed è necessario comprenderlo – ha dichiarato al The Guardian PhilipSed-don dell’Università di Otago -. Dobbiamo approfondire il fenomeno per chiarire meglio le rotte dei pinguini, capire come si comportano e quali sono le tendenze che emergono dalle popolazioni, estendendo così la conoscenza delle condizioni in cui si trova l’ecosistema marino dell’area». Il cambiamento climatico e lo scioglimento dei ghiacci, infatti, ha costretto in alcuni casi gli animali a pesanti migrazioni. Uno studio pubblicato dalla rivista Nature ha dimostrato ad esempio le condizioni critiche in cui si trovano i pinguini reali, in particolare quelli appartenenti alle colonie stanziali sulle penisole sub-antartiche di Crozet, Kerguelen e Marion, costretti a spostarsi nelle regioni ancora più a sud. Questo riguarda il 70 per cento della popolazione. I pinguini reali fanno particolare affidamento a una zona nota come Fronte Polare Antartico, ristretta ma le cui acque sono ricche di nutrienti. Proprio a causa del riscaldamento ambientale la risorsa alimentare tende a spostarsi verso sud allontanandosi da molte isole. Di conseguenza gli adulti sono costretti a nuotare più lontano per trovare il cibo mentre i piccoli devono attendere per tempi più lunghi mettendo a repentaglio la loro vita.
Su questo sito si parla di pinguini dal 2014 ( v. : Se i pinguini rischiano l’estinzione) e da sette anni a questa parte l’ambiente in cui vivono è sempre più minacciato.
Redatto il 17 novembre ed aggiornato il 18 novembre 2021