Pubblicato il 12 agosto 2021, aggiornato il 6 settembre 2022
Lo studio risale a febbraio 2021 ed è stato commissionato all’economista Partha Dasgupta dal ministero delle finanze britannico.
Si tratta di un’inchiesta sui mezzi per lottare contro l’estinzione di massa delle specie.
Le spese per la protezione dell’ambiente sono stimate dall’economista a 68 miliardi di $.
Le sovvenzioni alle attività più distruttrici come l’estrazione mineraria o l’agricoltura intensiva si eleverebbero a 4000 miliardi di $.
Il risultato è che il ritmo delle estinzioni delle specie è tra 100 e 1000 volte più rapido del tasso naturale. Perchè la natura è un bene intangibile, spesso considerato come gratuito.
L’economista arriva al concetto di capitale naturale e del capitale produttivo : quello naturale , tra il 1992 e il 2014, è crollato del 40% mentre quello produttivo è raddoppiato (Fonti: The Economist e Le Monde).
Gli Stati, le imprese, la finanza ci sono ma l’impegno non è all’altezza di quello che serve veramente, economicamente, per arginare le deforestazione, bloccare l’overfishing o frenare il declino delle specie.
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