“Per non essere colpito dalle misure poliziesche che seguono i moti [di Milano del 1898, Carlo Caprotti] è costretto a rifugiarsi in Germania. Assieme a lui scappa il nipote Bernardo, il mio bisnonno, che nel frattempo ha sposato la cugina prima Bettina, figlia proprio di Carlo. Anche Bernardo è iscritto al Partito repubblicano e intrattiene un fitto e amichevole scambio di lettere con il deputato Luigi De Andreis, uno dei membri più attivi del partito (…). (p. 27).
Spunto dal libro: "Le ossa dei Caprotti"
Tra Garibaldi, la Cia ed Esselunga, il racconto ben documentato della famiglia che ha rivoluzionato per sempre le abitudini degli italiani.
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