Articolo del 17 giugno 2021, aggiornato il 10 luglio 2022
Premessa:
- La metà delle regioni italiane era già in emergenza idrica nel 2021.
- Per contrastare gli effetti del cambiamento climatico, le aziende italiane del settore idrico sono pronte a mettere in campo investimenti per circa 11 miliardi di euro nei prossimi 5 anni.
- La crisi idrica continua nel 2022
Ciò detto cosa poteva fare il governo italiano, già nel 2021, in proposito?
Trovate alcune risposte alla fine di questo articolo.
Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione
Acqua, il serbatoio è ormai a secco
I consumi aumentano, nevica sempre meno e le piogge sono progressivamente più rare. Oggi 2,1 miliardi di persone non hanno accesso sicuro a fonti potabili
di Emanuele Bompan
17 Giugno 2021
“Le siccità prolungate dal Corno d’Africa alla California. Tensioni politiche e conflitti legati all’acqua come le perduranti tensioni politiche tra Egitto, Sudan ed Etiopia o lungo le rive del Mekong. La crescente salinizzazione delle falde acquifere costiere. La corsa alla privatizzazione di fonti e infrastrutture idriche. La mancanza di servizi igienici per una larga fetta della popolazione. Sono sempre più numerose le crisi legate all’acqua, tema tornato alla ribalta da qualche anno. A dare il metro della situazione preoccupante è l’indice dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile numero 6 (SDG 6), il sistema di misurazione del progresso dell’umanità verso un mondo più sano e sicuro lanciato dalle Nazioni Unite nel 2015. Questo SDG 6 misura i progressi fatti per garantire a tutti accesso all’acqua e ai servizi igienico-sanitari. Ma le notizie non sono buone. Ancora nel 2020 purtroppo i dati a disposizione, contrariamente a tanti progressi fatti in avanti, dall’educazione alla lotta alla povertà, dimostrano come sul tema dell’acqua si stia facendo ancora troppo poco.
I consumi idrici
Aumentano globalmente i consumi idrici, diminuisce la disponibilità a causa dei cambiamenti climatici – nevica meno, piove meno – e peggiora soprattutto la qualità delle acque e degli ambienti acquatici a causa di una pessima gestione. Aggravando la sicurezza sanitaria delle persone, “il problema più grande”, spiega Pedro Arrojo Agudo, rapporteur Onu per l’acqua.
Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione
La scarsità dell’acqua costa alle aziende 251 miliardi di dollari
di Carlotta Scozzari 17 Giugno 2021
A oggi 2,1 miliardi di persone non hanno accesso costante ad acqua sicura, con ben 844 milioni che non hanno nessuna disponibilità di acqua potabile. “I grandi numeri spesso non ci danno l’idea di storie lontane legate al diritto all’acqua”, spiega Marirosa Iannelli, presidente del Water Grabbing Observatory. “Ma immaginate di dare nomi a 700 bambini sotto i cinque anni che muoiono ogni giorno di diarrea legata ad acqua non sicura e servizi igienici inadeguati. Oppure dare un volto alle 34 donne che nei paesi più poveri muoiono ogni ora a causa di complicazioni in gravidanza e parto per mancanza di acqua sicura. Una ogni due minuti. Migliaia ogni anno subiscono violenze, stupri e omicidi durante la raccolta dell’acqua in fonti e pozzi distanti anche due ore dalla propria abitazione”.
Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione
Caffé e cioccolata potrebbero diventare beni di lusso
di Enrico Franceschini 16 Giugno 2021
Crisi irreversibile o problema risolvibile?
Siamo sulla soglia di una crisi idrica planetaria? Ancora no, lo dice lo Stockholm Resilience Center che misura le tante crisi ambientali globali, anche se in molte aree del pianeta è urgente intervenire per fare fronte ad una geografia dell’acqua in rapido mutamento. Clima e inquinamento sono i principali driver nelle aree dove si riduce la disponibilità idrica. Ma sono molteplici i fattori che contribuiscono a peggiorare la situazione globale.
Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione
I laghi italiani stanno soffocando
di Emanuele Bompan 17 Giugno 2021
A partire dalla debole applicazione del diritto internazionale per l’accesso all’acqua, l’impiego di accordi transfrontalieri di gestione dei bacini, una moratoria globale alla privatizzazione e finanziarizzazione delle risorse (è stato lanciato a fine 2020 per la prima volta il primo contratto future sulla borsa azionaria americana). “I processi di accaparramento idrico da parte di soggetti istituzionali e attori multinazionali sono aumentati negli ultimi vent’anni nonostante numerose linee guida, trattati internazionali e politiche globali”, spiega Andrea Zinzani, geografo dell’Università di Bologna ed esperto di ecologia politica dell’acqua. “Soprattutto a livello locale conflittualità, diseguaglianze e marginalizzazione in relazione alla governance dell’acqua rappresentano sempre più una sfida per i precari equilibri socio-ambientali in varie zone del Pianeta, in particolar modo nel Sud Globale”.
Cambio climatico
La grande sete americana: sta scomparendo Lake Mead
di Anna Lombardi 14 Giugno 2021
“Gli strumenti di governance promossi a scala globale evidenziano dunque una natura controversa e contraddittoria e in molti casi si scontrano con la complessità di relazioni e pratiche gestionali a livello locale. Senza contare poi che troppo spesso si ricorre ad una gestione tecnocratica delle risorse idriche a discapito di un’effettiva inclusione e partecipazione nei processi decisionali”. Il diritto universale all’acqua è una realtà ancora molto lontana.
Il report
Nove milioni di italiani a rischio eventi estremi: così la crisi climatica minaccia le nostre città
di Flavia Carlorecchio 15 Giugno 2021
Il caso Italia
L’Italia non è avulsa dalla questione idrica. “Nel nostro Paese il principale driver di modifica della disponibilità idrica è il cambiamento climatico”, spiega Paola Mercogliano, ricercatrice del Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici. “Non è una questione futura, ma un problema presente”. Negli ultimi 20 anni la disponibilità idrica sta rapidamente mutando – in peggio – in molte regioni italiane. II segnale più chiaro è la diminuzione della pioggia estiva che potrebbe ridursi del 30% nei prossimi trent’anni (rispetto al periodo 1981-2010). Una situazione che però vede il Nord e il Centro-Sud interessati da fenomeni diversi.
Giornata mondiale per la lotta alla desertificazione
Così il respiro dei fiumi emette anidride carbonica
di Cristina Nadotti 17 Giugno 2021
“Nel bacino del fiume Po sono i ghiacciai alpini a comportare la principale variazione idrica, fenomeno destinato ad accentuarsi nei prossimi anni”, continua Mercogliano. “A nord aumentano i fenomeni piovosi di grande intensità, che possono causare alluvioni e disastri e si riduce la disponibilità estiva. Mentre al sud aumenta la durata del periodo siccitoso”.
Acqua / L’intervista
Pedro Arrojo-Agudo: “Ora è il tempo della pace blu”
di Emanuele Bompan 04 Giugno 2021
Per gli scienziati i modelli parlano chiaro. Altrettanto chiare solo le soluzioni secondo gli operatori più illuminati del settore. “Rimaniamo purtroppo il Paese europeo il maggior prelievo di acqua potabile con 34,2 miliardi di metri cubi”.
La crisi climatica
Eventi estremi: bombe d’acqua e trombe d’aria, ce n’è una al giorno
di Flavia Carlorecchio 15 Giugno 2021
Che fare
Cosa possiamo fare subito (*)?
Infrastrutture in grado di trattenere e gestire le cosiddette bombe d’acqua e possibilmente riutilizzarle, come le vasche volano, ma anche soluzioni urbanistiche, dai tetti verdi sulle nuove costruzioni al verde urbano, fino ai sistemi di captazione“, spiega Alessandro Russo, presidente dell’azienda di servizi idrici Gruppo Cap.
“Inoltre serve aumentare l’impiego dell’acqua depurata per l’agricoltura. Di 40 miliardi di metri cubi che vengono depurati solo il 2% viene usato per irrigare i campi“…
Leggi anche Acqua e PNRR
Ma soprattutto: Pnrr, assegnati 1,4 miliardi contro la dispersione di acqua al Sud e in Sicilia (9 marzo 2022)
Il governo a luglio 2022 si è poi mosso stanziando 9 milioni di € per il Nord (Repubblica del 6- 7-2022). Anche se i fondi pnrr per l’acqua dovrebbero ammontare a 4,38 miliardi di €.
Una mossa che ha il sapore di una beffa, vista la situazione drammatica della Lombardia, del Piemonte e del Po.
Ed estrarre acqua sempre più in profondità avrà un costo pesante, che andrà ad aggravare l’inflazione già in essere.
(*) nel 2021. Sotto : il Po in secca l’anno scorso.
(prima foto: Miguel Medina/Afp via Getty Images)

Ed ecco il Po a giugno 2022.
Quel che poteva essere fatto non è stato neanche accennato.
Nel frattempo cosa sta succedendo? : “si corre il pericolo di dire addio al pomodoro tardivo così come a molte orticole, la cui coltivazione, vista la mancanza di acqua necessaria per irrigare, non può neppure essere avviata. Per la frutta estiva invece, in particolare meloni e cocomeri, si prevede una riduzione tra il 30% e il 40%, che arriva al 50% per il mais e la soia, produzioni il cui mercato è già ampiamente sotto stress per via della guerra in Ucraina”.
Ci sono poi gli allevamenti di cozze dell’Adriatico, a rischio. A causa del sale e della corrente del Po che ormai, invece di scendere risale il fiume.
Leggi in proposito anche L’acqua non è infinita



