Nelson Rockefeller: con la IBEC, il supermercato esce dall’America e va in Italia

Il successo del supermercato in Venezuela spinge Rockefeller a espandere il modello in Sud America e poi in Europa, iniziando dall’Italia. Tra gli investitori ci sono i fratelli Caprotti, tra cui mio padre Bernardo e mio zio Guido. Nel 1957 nasce a Milano la Supermarkets Italiani, futura Esselunga.

Nelson Rockefeller. Costruire supermercati in Venezuela: l’inizio di un progetto mondiale

Nel 1947 la IBEC di Rockefeller apre in Venezuela, introducendo i supermercati e rivoluzionando il commercio locale. Il modello viene poi esportato in Europa, a partire dall’Italia. Con soci italiani come i fratelli Caprotti, nasce a Milano nel 1957 il primo supermercato, futura Esselunga.

Nelson Rockefeller: la passione per l’arte e l’etnografia, e una tragedia

L’amore di Nelson Rockefeller per l’arte nasce dalla madre Abby, collezionista appassionata. Condivide con il figlio Michael l’interesse per l’arte primitiva, che porta quest’ultimo a spedizioni in Nuova Guinea. Nel 1961 Michael scompare durante una di esse, forse vittima di una tribù cannibale.    

Nelson Rockefeller: la IBEC, un’azienda con una (doppia) missione

Nel 1947 Nelson Rockefeller fonda la IBEC per migliorare le economie dei paesi meno sviluppati, iniziando dall’America Latina con l’introduzione dei supermercati. Il successo lo spinge a esportare il modello in Europa, partendo dall’Italia. Con soci locali, tra cui i fratelli Caprotti, apre a Milano nel 1957 il primo supermercato, futura Esselunga.

I Caprotti e la Coop: Turiddo Campaini, un “nemico” e un maestro

“L’esperienza a Firenze è per me una grande scuola anche perché l’avversario che abbiamo di fronte è, all’epoca, uno tra i più efficienti e competitivi: la Unicoop amministrata e gestita da Turiddo Campaini. Una Coop aggressiva con una politica locale molto spiccata, efficiente e orientata al mercato. I prodotti toscani sono la norma ma non mancano quelli cinesi, per la grande comunità distribuita fra Prato e Campi Bisenzio...

James Hugh Angleton: il dopoguerra, il ritorno negli Stati Uniti

James Hugh Angleton è il Presidente della Camera di commercio statunitense a Milano negli anni Trenta; sa entrare nei “posti giusti” e riesce a costruirsi una rete di conoscenze utile a fargli sentire sempre il polso della situazione economica e politica del Paese. Lascia l’Italia in guerra nel settembre del 1941; per poi tornarvi due anni dopo da militare e agente dell’intelligence. Nel dopoguerra si stabilisce a Roma, dove continua la sua attività e riassume la carica di Presidente della Camera di Commercio statunitense, ma negli anni Sessanta torna definitivamente nella sua città negli Stati Uniti, dove muore nel 1973.

James Hugh Angleton (1888 – 1973): i primi anni, la famiglia, l’Italia

La vita di James Hugh Angleton è un esempio delle sfide affrontate e delle opportunità colte dagli statunitensi di medio ceto nel ventesimo secolo. Nato in una famiglia modesta dell'Illinois, incarna il sogno americano di un "self-made man". La sua vita è segnata da scelte professionali che lo portano a diventare un imprenditore di successo e un attore importante nel commercio tra gli Stati Uniti e l'Italia, in particolare durante un periodo di turbolenze politiche e guerre. Ufficiale decorato del controspionaggio di guerra, forse proprio per questo ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita di Esselunga.