Questo articolo, scritto ad Aprile 2020, sembra ancora molto attuale visto che il prezzo del grano è aumentato del 16% nell’ultimo mese (ottobre 2020). I rischi di questa situazione sono esplosivi.
Mio scritto dell’aprile 2020:
Mi permetto di insistere perchè – oltre alle attrezzature per gli ospedali, le mascherine etc – non vorrei che venisse a mancare il cibo.
- molte aziende agricole erano già in crisi prima del coronavirus.
- il nostro paese non è autosufficiente (ad esempio l’Italia produce solo il 36% di grano tenero che le serve per la produzione nazionale di pane). L’Italia è sempre stata bravissima nella trasformazione di prodotti agricoli ma se si chiudessero le frontiere oggi non avrebbe di che sostentarsi (pasta : il 30% del grano duro per farla viene dall’estero- Il Sole 24 ore del 10 aprile 2020).
- alcuni paesi, grandi esportatori , come Russia (il più grande esportatore di grano al mondo), Kazakhstan , Egitto, Vietnam e Serbia hanno già alzato le barriere nazionali : privilegiano le scorte per consumi interni alle esportazioni ( vedi sempre Il Sole 24 ore del 10 aprile 2020)
- c’è una siccità fortissima. Non piove – seriamente – da quattro mesi. E’ stato l’ “inverno più caldo di sempre in Europa con ben 3,4 gradi in più rispetto alla media”. In Piemonte è già emergenza idrica . E il cambiamento climatico avrà degli effetti pesanti sui raccolti anche in altre regioni, riducendoli.
- non c’è un’ osservatorio dei prezzi, forte e competente, che si basi su dati rilevati nelle aziende agricole, in quelle industriali ma anche nella grande distribuzione. Il prezzo del grano – v. sempre Il Sole – è salito del 10% nelle ultime due settimane ma chi controlla quel che succede ai prezzi sugli scaffali?
- la logistica ha subito degli incrementi di prezzo spaventosi (vedi titolo de Il Sole 24 ore del 15 aprile sotto)
- In tutta Europa mancano braccia in agricoltura :
E i rumeni – 107’000 circa – non hanno intenzione di tornare a lavorare da noi , nonostante gli sforzi del ministro Teresa Bellanova.
Tutto ciò premesso perchè non ricorrere ai nostri disoccupati, cassintegrati e assistiti con il reddito di cittadinanza?
Il ministro sembra essere d’accordo, il 2 aprile 2020 ha infatti dichiarato :
“Io voglio che lavorino gli italiani e propongo che tutti i percettori di sussidi pubblici, chi ha il Reddito di cittadinanza o il sussidio di disoccupazione, devono essere messi in condizione di affrontare l’emergenza del lavoro nei campi”. E’ quanto sostiene la ministra dell’Agricoltura Teresa Bellanova intervenendo al dibattito organizzato da ‘Più Europa’ sui suoi canali social “Agricoltura a rischio: regolarizzare i lavoratori stranieri”.
Se avete soluzioni migliori (pensionati, studenti, altro?) suggeritele al ministro Bellanova : @TeresaBellanova , su Twitter perchè dalle parole bisogna passare ai fatti.
P.s. : Forse, passato il coronavirus, sarà meglio ripristinare Schengen. La sua sospensione rischia di affamare l’Europa.
Inizio stesura : 8 aprile, ultimo aggiornamento 24 Ottobre 2020



