Fuga dall’ipermercato? Per Marco Brunelli il format ha un futuro
Di Luigi Rubinelli
Molti retailer hanno chiuso o ristrutturato gli ipermercati, riducendo di molto le superfici di vendita. Non lo hanno fatto Bennet (Gruppo Vègé) e Finiper.
Nel 1974 Marco Brunelli inaugura il primo ipermercato italiano a Montebello della Battaglia, in provincia di Pavia.
Nel 1976 apre a Cremona il primo centro commerciale italiano. Locomotiva un ipermercato LaGrandeI.
Vent’anni dopo, nel 2004, Brunelli inaugura l’ipermercato a misura di metropoli: Iper Portello, nel centro di Milano.
Nel 2014 inaugura Il Centro ad Arese (Milano): l’ipermercato è una delle locomotive. Nel 2019 è la volta de Il Maestoso a Monza, due livelli, al +1 i ristoranti, al livello 0 l’ipermercato. Nel 2021 ecco la ristrutturazione di Rozzano (Milano), l’ipermercato addossato alla doppia galleria viene portato in una nuova location a ridosso delle entrate. E la superficie è aumentata da 8.000 mq a 10.500.
Più chiaro di cosi, che l’ipermercato di Brunelli e di Finiper, ha un futuro nella strategia e nella prassi del fondatore non si può.
Il format dell’ipermercato e della ristorazione è sempre stato un grande lavoro in progress. Piccoli e grandi miglioramenti, cambiamenti del layout, della barriera casse sono sempre stati all’ordine del giorno. Gli stessi Arese e Monza sono nuovamente in trasformazione.
Lo spostamento di location di Rozzano permette di fare il punto sul formato e sulla vision di Brunelli.
- Il tetto è per metà fotovoltaico per le necessità energetiche e per metà giardino pensile.
- La superficie di vendita anziché diminuire può addirittura aumentare. Dipende, come nel caso di Rozzano.
- Uno degli accessi è direttamente dall’ingresso, senza passare dalla galleria, l’altro è dalla galleria. È come se Brunelli voglia ridare una nuova vita al suo ipermercato, sia in termini di visibilità, accessibilità ed ergonomia.
- Il non food, vero tallone di Achille di qualsiasi ipermercato, può essere migliorato e addirittura oggetto di trading up: lo dimostrano i nuovi reparti e le categorie Cà (il brand apposito di Finiper) sviluppati a Rozzano. Il tessile bambino è stato affidato a Blue Kids di Upim-OVS, l’elettronica a Unieuro.
- Il pet food è un bastione dell’offerta e si affaccia sull’iperDrive per permettere al cliente di accedere al negozio con il proprio animale senza entrare in galleria.
- I fiori hanno uno spazio apposito (è sempre stato un pallino di Brunelli) e danno sull’esterno.
- Nel 2016 è stato ristrutturato Orio (Bg): la ristorazione si affaccia in galleria, al posto della barriera casse e si può mangiare nei singoli reparti, un’evoluzione ardita.
- VineHood aiuta il cliente a scegliere i vini e gli abbinamenti (da ricordare che Iper ha 100 etichette di vini MDD, a marchio Grandi Vigne).
- Il ritiro di prodotti pesanti, comprese le acque minerali, avviene nell’Iper Express, senza entrare nell’ipermercato. L’IperDrive per il click&collect è uno spazio a sé.
- La tripla barriera casse (Diebold Nixdorf) ha migliorato la funzionalità per permettere al meglio il lavoro delle cassiere e dei cassieri.
- Nell’ottica della omnicanalità (e questa è una vera e propria novità) Finiper sta testando DoveSiTrova, accessibile nella APP IperLaGrandeI, che guida il cliente al prodotto desiderato ma non solo nella categoria: sarà lo slim del prezzo elettronico sullo scaffale a lampeggiare per indicare l’esatto brand-prodotto desiderato.
Cosa volete di più da un ipermercato?



