Pubblico questo stralcio di un atto processuale per chi avesse dubbi sul fatto che Giuseppe Caprotti abbia fondato l’e-commerce di Esselunga.
Nel 2012, durante le vicende giudiziarie che contrapposero Bernardo Caprotti ai suoi due figli maggiori, Giuseppe e Violetta, l’avvocato Massimo Dattrino, su suggerimento del padre, scrisse:
” Ma, vicende personali a parte, sta di fatto che, purtroppo, la gestione di Giuseppe fu un insuccesso.
Da un lato le politiche commerciali da lui attuate portarono Esselunga ad essere un’azienda “cara” e a perdere complessivamente molta clientela…
Non solo : ma egli pose in essere operazioni avventate sia in campo industriale (l’e-commerce) che finanziario(investimento in derivati)…”
Sui prezzi , sui “clienti persi” e sui derivati ho già detto.
L’unica verità di questo documento è quella riguardante l’e-commerce.
E c’è ancora chi si stupisce che in Esselunga l’e-commerce non sia stato sviluppato negli ultimi anni, come GDONews dell’8 Maggio 2018. :
“… Accanto agli investimenti sulla rete fisica, il gruppo ha già accelerato lo sviluppo del canale e-commerce, presente dal 1999 per ferma volontà dell’allora direttore generale Giuseppe Caprotti, ma incredibilmente mai più approfondito ed aggiornato …”.
Bernardo Caprotti vedeva il sottoscritto e l’e-commerce, che avevo fondato e costruito, come fumo negli occhi, basta leggere quel che dice il suo avvocato Massimo Dattrino.
Non c’è quindi da stupirsi che Amazon, oggi, stia diventando il più grande distributore d’Italia.
p.s. : ironia della sorte vuole che nel 2012, Esselunga a casa avesse un risultato operativo pari al 7,9%.