Redatto il 5 novembre, aggiornato il 19 dicembre 2022
Tutte le catene stanno cercando di risparmiare su energia (con abbassamento delle luci e del riscaldamento, chiusure delle porte e addirittura chiusure anticipate dei negozi alle 19) e materiali (sostituzione del vetro, dove si può, con del cartone e altre, ad esempio l’eliminazione, in alcuni casi dell’alluminio, etc.). In molti casi si stockano in anticipo materiali che potrebbero subire dei rincari nei prossimi mesi, come lo zucchero.
Il 39% delle imprese produttrici francesi prevede un calo della gamma di prodotti proposti per il 2023.
Auchan afferma che se non ci saranno interventi del governo a breve, la distribuzione, a gennaio 2023, sarà costretta ad aumentare i prezzi del 15%.
Ovviamente un simile ragionamento suscita notevoli perplessità. Anche perchè i contributi dei fornitori rischiano di alimentare la spirale inflazionistica.
Ne vedremo delle belle : c’è chi, nel mondo del delivery, regala prodotti. Al di là del fatto che è legittimo chiedersi se possa farlo c’è da domandarsi chi potrà fare simili promozioni rimanendo poi a galla. Ci sarebbe da sorridere sull’atteggiamento della distribuzione italiana (La GD chiede una moratoria sui listini), se non fossimo tutti a conoscenza della situazione disastrosa dei fornitori.
O c’è ancora qualcuno che fa finta di non conoscere la verità?
Sotto : i circolo vizioso dei contributi richiesti ai fornitori. Manca l’inflazione perchè, all’epoca, non esisteva.