MILANO
Fino a oggi nei parchi regionali si potevano realizzare in deroga solo opere pubbliche previste dalla legislazione nazionale. Con la nuova legge regionale in discussione oggi in Consiglio regionale, usufruiranno della deroga anche «reti ed interventi infrastrutturali previsti negli strumenti di programmazione regionale». Quindi, per esempio, strade, autostrade, gasdotti e altro ancora.
L’emendamento, che modificherà la legge regionale 86 del 1983, porta la firma dei consiglieri Carlo Saffioti (Pdl) e Dario Bianchi (Lega Nord). Secondo quest’ultimo il provvedimento non comporta effetti significativi: «Serve per precisare quali sono le norme di pubblica utilità, anche se realizzate da privati, che si possono fare nei parchi. Ma già in passato se era necessario un’autostrada la si faceva». Anche l’assessorato regionale ai Sistemi verdi minimizza gli effetti dell’intervento: non sminuisce i poteri dei parchi di fronte a nuove infrastrutture o reti e nell’immediato non favorirà la realizzazione dell’autostrada regionale Varese-Como-Lecco. Questa arteria, contestata dagli enti locali comaschi, dovrebbe passare nel Parco Pineta di Appiano Gentile e Tradate. «Con la nuova legge afferma il presidente dell’ente, Mario Clerici il parco viene bypassato». Va detto che la prima versione della legge era piu permissiva e ora é stata mitigata. Dunque, mentre i comaschi e la Lega Nord locale con in testa il presidente provinciale Leonardo Carioni fanno le barricate contro la nuova infrastruttura, la stessa Lega (con il Pdl) in regione dà il via libera a un provvedimento che ne agevola l’attuazione. «L’autostrada non si potrà fare comunque senza il via libera dei sindaci ribatte Bianchi il consenso del territorio sarà necessario». Ma sul piano politico, il capogruppo del Pd Luca Gaffuri attacca: «La scelta da parte della giunta di insistere rispetto alla concessione di deroghe evidenzia la volontà di superare le leggi già esistenti, accelerando la realizzazione di opere non condivise dal territorio come l’autostrada Varese-Lecco». In aula il Pd presenterà un emendamento per stralciare questa parte. Luigi Duse, vicepresidente del Parco del Ticino, è critico in merito agli effetti complessivi del provvedimento, al di là dell’infrastruttura comasca, in quanto riduce il ruolo oggi svolto dagli enti in conferenza dei servizi: «Il giudizio sulla legge complessivo è negativo perché espropria i territori e i parchi del potere decisionale. Gli interventi in deroga ne sono un esempio lampante: i parchi non potrebbero più svolgere la funzione di esprimere un parere sulle tematiche ambientali ma sarebbero chiamati sostanzialmente ex post a trattare eventuali compensazioni ambientali con una possibilità di incidere praticamente nulla. Questo è illuminante sullo spirito complessivo della legge, spero che in Consiglio questo pezzo venga stralciato».
Critica verso il provvedimento ma per ragioni in parte diverse è Legambiente Lombardia. L’associazione riconosce che rispetto alla formulazione iniziale della legge si è limitato il ricorso alle deroghe e sottolinea che il potere di opposizione dei parchi nei confronti di nuove infrastrutture ha già dei vincoli. Però, afferma il presidente Damiano Di Simine «in questo modo si dà l’accesso alle deroghe per un numero maggiore di opere. Inoltre c’è un altro aspetto della legge più preoccupante. Quello che consente di ridefinire il perimetro dei parchi per renderlo più adatto a infrastrutture lineari e confini amministrativi. Il principio è giusto ma apre la porta a ridimensionamenti dei parchi a fronte di nuove opere».


