Il nuovo sistema operativo della casa di Cupertino, in arrivo nelle prossime settimane, cambierà in modo drastico la modalità di profilazione degli utenti. E potrebbe far male i big player dell’advertising online
di Biagio Simonetta

Il nuovo sistema operativo della casa di Cupertino, in arrivo nelle prossime settimane, cambierà in modo drastico la modalità di profilazione degli utenti. E potrebbe far male i big player dell’advertising online
Uno sgambetto che potrebbe risultare più pericoloso del previsto. È quello che sta per succedere fra Apple e i maggiori player di advertising online (dunque Google, Amazon e Facebook). Con l’imminente arrivo del nuovo sistema operativo per iPhone – la versione 14 di iOS – ogni utente potrà gestire la propria esposizione online.
Cosa significa? Significa che i possessori di un iPhone con a bordo iOS 14 potranno impedire alle varie applicazioni di tracciare le proprie attività online. E il risultato è abbastanza chiaro: senza profilazione, diventa molto più difficile proporre inserzioni pubblicitarie centrate sugli interessi degli utenti. Di conseguenza, le campagne potrebbero perdere appeal ed efficacia. Una vicenda che è più grave di quanto si possa immaginare, per aziende come Google e Facebook che hanno modelli di business basati sull’advertising online. Modelli che trovano in Apple un avversario molto duro, considerato che da anni – a Cupertino – cercano di innalzare il livello di privacy dei propri utenti.
Quello che succederà con iOS 14 sarà un passo molto importante. Il sistema progettato da Apple e inserito nel nascente sistema operativo (dovrebbe arrivare nel mese di settembre) ha a che fare con l’IDFA, che sta per ID for Advertisers. Questo codice, con cui Apple associa ad ogni dispositivo in commercio, serve proprio per tracciare gli interessi degli utenti (che comunque rimangono sempre anonimi). Con iOS 14, l’utilizzo dell’IDFA non sarà più automatico, ma verrà eseguito con richiesta all’utente. In realtà, una soluzione simile è già stata adottata da Apple con il browser Safari.
Stavolta, però, il produttore californiano ha deciso di estendere il tutto anche alle applicazioni che vengono installate sul device. Senza l’utilizzo del famoso codice, la profilazione degli annunci sarà impossibile. E se oggi, aprendo un’app con annunci di auto usate, Facebook si riempie immediatamente di pubblicità di automobili, domani potrebbe non succedere più.
Grazie ai nuovi sviluppi, con iOS 14 il tutto verrà deciso alla prima apertura di una nuova applicazione (di quelle che solitamente utilizzano IDFA). Al primo tap, infatti, comparirà un messaggio per chiedere all’utente se intende concedere l’autorizzazione al tracciamento delle proprie attività a scopi pubblicitari. In caso negativo, l’app non fornirà dati agli inserzionisti. È chiaro che un’operazione del genere proietta Apple verso un sistema sempre più protetto, dove la privacy degli utenti ricopre un ruolo sempre più importante.


