Il Credit Suisse stima che 8000 negozi chiuderanno quest’anno.
Altre fonti specializzate danno per spacciati 324 grandi magazzini.
La lista delle insegne colpite è lunga: Macy’s, Sears, JC Penney, Abercrombie, J Crew, Walmart (che però ha reagito..)
La crisi del commercio è forte e si sente in Italia, anche se pochi ne parlano
Ma allora perchè le superfici dei centri commerciali continuano ad aumentare ?
Quest’anno sono previsti “300mila metri quadri di nuovi spazi di vendita”…
Le ragioni sono essenzialmente 2 :
- 1 i centri eccellenti come quello di Marco Brunelli ad Arese o l’Orio Center di Percassi si rafforzano, ingrandendosi con marchi di prestigio :
Percassi ha portato in Italia Wagamama (la prima location di Starbucks non si situerà all’interno di un centro commerciale ma è probabile che altre sì) ,
Brunelli ha portato nel suo centro Lego e Primark.
- 2 le merceologie che tirano sono food e ristorazione. In calo il non food, soprattutto il tessile, che subisce la concorrenza dell’e-commerce di Amazon.
E’ così anche negli USA, dove i migliori si ingrandiscono attirando i distributori di food ( Wegmans , Lidl e Whole Foods – recentemente acquisita da Amazon – si stanno spostando da posizioni di stand alone – letteralmente posizioni dove “sto da solo” – verso i centri commerciali di maggior pregio) ma soprattutto insegne della ristorazione.
Infatti nel 2016, per la prima volta, gli americani hanno speso più in bar e ristoranti che in alimentari nella GD.
Secondo General Growth Properties il peso dei ristoranti e dei “venditori di cibo” (food sellers) salirà dal 13% al 20% da qui al 2025.
Crescerà molto anche il peso dei cinema.
Il tessile scenderà invece dal 50% al 40%
Sotto : alcuni ristoranti de “Il Centro” di Marco Brunelli.
Un sentito ringraziamento a Luisella Pizzali



