Lanciato nel 1967 il Super Bowl è un avvenimento eminemente americano, dove il football è diventato un elemento secondario.
C’è chi parla di “messa” dell’American way of life, un simbolo dell’eccezione americana: da colonia inglese a superpotenza mondiale.
Il Super Bowl è innanzitutto una grande festa del consumismo e della pubblicità, che dà un grande impulso al turismo sportivo all’area dove si svolge.
Tutto ciò è più comprensibile se si guardano le cifre:
– nel 2015 gli spettatori del Super Bowl alla tv sono stati 114,4 milioni
– nella settimana del Super Bowl che si terrà oggi (7 febbraio 2016) a San Francisco, i visitatori della città californiana dovrebbero essere più di un milione

Uno spot televisivo di 30 secondi costa 5 milioni di $. Generalmente le pubblicità vengono prodotte ad hoc poichè molti spettatori guardano il Super Bowl solo per poter vedere queste novità.
Dopo Thanksgiving, il Super Bowl è il secondo avvenimento per consumo alimentare: oggi dovrebbe essere consumato 1 miliardo di cosce di pollo e 14’500 tonnellate di patatine fritte.
Gli inserzionisti? Campbell’s, Heinz, Pepsico, Kentucky Fried Chicken, Budweiser (gruppo SAB Miller)… ma anche Amazon
La National Football Association (NFL), fondata nel 1920, è un’impresa fiorente con un fatturato pari a 12 miliardi di $ (10,9 miliardi di €). negli ultimi cinquant’anni il numero di spettatori è passato da 3 a 17 milioni, nonostante la violenza dello sport (nel 2013 4’000 ex atleti e 1’500 parenti di ex atleti hanno fatto causa alla NFL…).
I contratti televisivi ammontano a 6,5 miliardi di $ all’anno.
Il triplo dei diritti televisivi della Premier League
Le patatine Walkers crisps edizione limitata “Vardy salted” della Pepsico, dedicate al nuovo idolo della Premier League: James Vardy del Leicester
Il Super Bowl è anche un grande evento patriottico:
si suona l’inno nazionale, si propone una grande bandiera sul terreno, si fanno molteplici omaggi ai soldati americani e lo stadio viene sorvolato da parte una squadriglia della US Air Force…
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