La battaglia di Patuanelli: ‘Il sistema Nutriscore è un pericolo reale’
Il ministro respinge l’uso dell’etichettatura a ‘semaforo’ nata in Francia
L’etichetta Nutriscore
Redazione ANSA ROMA
16 marzo 202119:03NEWS
Affondo del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli in audizione alla Commissione Agricoltura della Camera, sulle linee programmatiche del suo dicastero. “Il sistema a batterie è nato per contrastare il sistema a semaforo Nutriscore (indicatore del livello di zuccheri, grassi e sale di un prodotto, calcolati su una base di riferimento di 100 grammi) è inconcepibile, ingiustificato e inaccettabile.
Voglio essere chiaro: è una battaglia che l’Italia deve fare come sistema Paese. L’obiettivo è dare informazioni veritiere ai cittadini. Il sistema Nutriscore è un pericolo reale che potrebbe compromettere il sistema agroalimentare italiano”.
“Da lunedì – ha aggiunto Patuanelli – al prossimo Consiglio Europeo, ribadirò la posizione italiana. Dobbiamo lavorare con altri partner europei per dare maggior consenso possibile. La cruda realtà è che le esportazioni italiane coprono mercati che fanno gola ad altri e vuol essere utilizzato il sistema Nutriscore per portare via quella parte di grande capacità del nostro paese di esportare prodotti con alto valore aggiunto a favore di chi invece non ha accesso a quei mercati. E pur di colpirle – ha concluso – si è pronti a colpire la dieta mediterranea, riconosciuta Patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco”.
“Come Italia – ha sostenuto nei giorni scorsi il sottosegretario alle Politiche agricole, Francesco Battistoni – proponiamo il sistema a batteria, che valuta non i singoli cibi, quanto piuttosto la loro incidenza nell’alimentazione, perche’ riteniamo sia giusto mettere in evidenza la percentuale di alcuni elementi nutritivi rispetto alla quantita’ giornaliera raccomandata. Ma il Nutriscore no, sarebbe fuorviante”.
Nel corso dell’audizione alla Commissione Agricoltura della Camera i senatori della Lega a partire dal capogruppo Giorgio Maria Bergesio con il Presidente di Commissione Gianpaolo Vallardi ed i colleghi Gianfranco Rufa, Rosellina Sbrana e Cristiano Zuliani hanno chiesto di “fare immediatamente chiarezza sulla posizione di Walter Ricciardi in merito ad un presunto appello francese da lui firmato a favore del Nutriscore, quindi in palese contrasto con l’azione di Governo che ha aderito al sistema Nutrinform. Se davvero il Consigliere del Ministro Speranza ha firmato per sostenere un sistema che danneggia eccellenze del Made in Italy ed i produttori italiani, si dimetta”.
“Se fosse vero – ha aggiunto il leader della Lega Matteo Salvini – che il consulente del Ministro della Salute ha firmato un appello francese in favore del Nutriscore, in opposizione al sistema Nutrinform a cui ha aderito il Governo Italiano, si dimetta dal suo incarico”.
LA POSIZIONE ITALIANA – Il 21 gennaio 2021 il Mise, ministero dello Sviluppo economico, ha pubblicato il manuale d’uso della NutrInform battery. Il documento che fornisce le linee guida per le aziende sul sistema di etichettatura proposto dall’Italia. La NutrInform Battery e’ entrata ufficialmente in vigore in Italia a dicembre 2020 ed e’ in discussione a livello europeo come proposta alternativa al Nutriscore, un sistema che contrassegna i cibi come salubri o insalubri attraverso un colore e a cui l’Italia e’ fortemente contraria perche’ antiscientifico e in contrasto con le basi della dieta mediterranea.
LA POSIZIONE DEL CREATORE DEL NUTRISCORE – “Il Nutriscore non e’ assolutamente contrario alla dieta Mediterranea, anzi e’ totalmente in accordo con essa”, continua Hercberg mostrando esempi della classificazione di alcuni alimenti. Dire che l’etichetta minaccia l’olio e i prodotti tradizionali italiani “sono miti diffusi dalle lobby”, osserva l’accademico d’Oltralpe Serge Hercberg, considerato il ‘padre’ della etichettatura a colori francese. “L’olio d’oliva si classifica C” (colore giallo), “il miglior punteggio per i grassi aggiunti e gli oli vegetali – prosegue – totalmente coerente con la dieta mediterranea!”. E’ il Nutrinform (sistema italiano a batteria) a essere “senza basi scientifiche” e “sostenuto dalle lobby italiane (Coldiretti, Federalimentare)”, mentre “il Nutriscore ha un background scientifico ed e’ al servizio dei consumatori”.
Si spera, cercando di vedere il lato positivo di questa annosa vicenda, che la polemica politica innescata da Walter Ricciardi , che ha firmato per sostenere il Nutriscore, dia vita ad un dibattito sull‘alimentazione, di solito ai margini della società. Aggiungo che anche Silvio Garattini e Giuseppe Remuzzi hanno firmato per il Nutriscore ma non mi risulta che abbiano un ruolo politico, che invece Ricciardi detiene in seno a questo governo.
Per avere un quadro completo – con documenti degli scienziati e lista dei firmatari – leggi Il Fatto Alimentare.
Sotto una considerazione sul Nutriscore che condivido (grassi = del prosciutto, del parmigiano reggiano, dell’olio di oliva).



