“Albiate o Arizona? ”
La desertificazione non è uno scherzo…
Da “Io Donna” del 1° Agosto
La temperatura del globo è salita di 0,85° dalla fine del secolo scorso secondo il Gruppo Intergovernativo di esperti dell’Evoluzione del Clima (GIEC) e nonostante i tentennamenti europei, dei quali avevamo già scritto…
BRUXELLES. 25 ottobre 2014 , Beda Romano – Il Sole 24 Ore
“Nella notte tra giovedì e venerdì, i Ventotto paesi dell’Unione hanno trovato un sofferto accordo su nuovi obiettivi climatici per il 2030.
Tra questi, l’impegno di ridurre le emissioni nocive «di almeno il 40%», rispetto ai livelli del 1990. L’intesa è giunta dopo lunghissime trattative segnate da sensibilità nazionali diverse, in un contesto di crisi economica ed elevata disoccupazione. I Ventotto si sono dovuti mettere d’accordo su una delicata suddivisione dei costi. «L’Europa sta mostrando l’esempio», ha annunciato qui a Bruxelles il presidente francese François Hollande, definendo l’intesa «molto ambiziosa». L’impegno di riduzione delle emissioni del 40% entro il 2030 è vincolante a livello europeo e a livello nazionale.
Il secondo obiettivo su cui si sono messi d’accordo i Ventotto – una quota di rinnovabili nella produzione energetica di «almeno il 27%» entro il 2030 – è vincolante a livello europeo, ma solo indicativo a livello nazionale.
Infine, il terzo obiettivo, prevede un aumento dell’efficienza energetica anch’esso «di almeno il 27%». Anche in questo caso, l’obiettivo è vincolante a livello europeo, ma indicativo a livello nazionale”.
L’ avvicinamento alla 21a conferenza sui cambiamenti climatici, sotto l’egida delle Nazioni Unite, che si terrà a Parigi- Le Bourget dal 30 novembre all’11 dicembre, sta dando qualche segnale positivo:
1) vi parteciperanno 195 paesi per tentare di trovare un accordo universale sul clima, il cui obiettivo dovrebbe essere di contenere l’innalzamento delle temperature sotto i 2°. Per fare ciò le emissioni mondiali di gas serra devono essere ridotte dal 40% al 70%. Quaranta paesi si sono impegnati a ridurre le loro emissioni di gas serra.
Altri 5 paesi hanno aderito il 30 giugno: Cina , Corea del Sud, Islanda e Serbia.
I 45 paesi rappresentano il 65% delle emissioni mondiali.
Fonti: Corriere della Sera del 16 giugno e Le Monde del 17 giugno e 3 luglio 2015
2) USA e Cina danno , per la prima volta, segnali positivi in merito ad un possibile accordo.
3) è soprattutto la Cina a fare passi avanti: oltre a nominare un ministro per l’ambiente ha varato un piano che dovrebbe renderla, alla fine di quest’anno, il più grande produttore di energia fotovoltaica al mondo.
L’obiettivo, svelato il 30 giugno 2015 (fonte: Le Monde del 3 luglio 2015), è quello di arrivare a produrre in Cina il 20% di energia non fossile nel suo consumo totale.
4) papa Francesco ha varato un’ Enciclica completamente dedicata all’ambiente
Ma bisogna fare presto e forse anche di più perché l’obiettivo di contenere di 2° l’innalzamento delle temperature potrebbe non essere più sufficiente per scongiurare, ad esempio, l’innalzamento dei mari
Cop21 = il nome in codice della Conferenza di Parigi
Un terzo del territorio francese è colpito dalla siccità e l’acqua vi è soggetta a restrizioni
Gli effetti del riscaldamento globale stanno già iniziando a colpire la nostra economia
con costi evidenti
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Prima stesura: 28 ottobre 2014, ultimo aggiornamento : 27 agosto 2015
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