Sopra: olive ad Albiate
Indicazioni contraddittorie sull’olio d’oliva:
diverse aziende, tra le quali Carapelli e Lidl , sono state condannate per aver aver venduto olio d’oliva come extra vergine:
ma, nella stessa settimana, sono state eliminate le norme che tutelavano i consumatori sulla scadenza dell’olio.
Durissime le reazioni di una parte del mondo politico ma anche di Coldiretti:
ROMA – Via libera definitivo della Camera alla norma, assai controversa, che azzera la scadenza dell’olio di oliva per recepire la legge europea 2015-2016 che riguarda, tra le altre cose, anche la qualità e la trasparenza della filiera degli oli vergini d’oliva. E che consente così la vendita dell’extravergine vecchio, ossia con un termine minimo di conservazione superiore agli attuali 18 mesi dall’imbottigliamento previsti dall’articolo 7 della legge Salva olio…
Contro. Il provvedimento viene contestato anche dagli agricoltori: “Con l’invecchiamento – precisa il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo – l’olio comincia a perdere progressivamente tutte quelle qualità organolettiche che lo caratterizzano (polifenoli, antiossidanti, vitamine) e che sono alla base delle proprietà che lo rendono un alimento prezioso per la salute in quanto rallentano i processi degenerativi dell’organismo. Con il recepimento delle indicazioni comunitarie la data di scadenza non sarà più di 18 mesi, ma potrà essere decisa liberamente dagli stessi imbottigliatori, il che equivale di fatto a cancellarla, poiché ognuno potrà metterla in base ai propri interessi commerciali ed è evidente il rischio che in molti ne approfitteranno per smaltire l’olio vecchio”.
Per saperne di più: http://www.repubblica.it/economia/2016/06/30/news/olio_di_oliva_via_la_data_di_imbottigliamento_dall_etichetta-143118699/
E l’olio tunisino nel 2015 ha avuto un export verso l’Italia da record:
l’extravergine è passato da 50 a 238 milioni di € e l’olio d’oliva da 7 a 23 milioni.
In totale il loro export nei confronti dell’Italia è cresciuto del 121% e le consegne di olio tunisino sono probabilmente destinate a crescere ancora perché l’UE ha disposto per il biennio 2016/2017 l’aumento straordinario delle quote di import senza dazi da parte della UE (dati da Il Sole 24 ore del 1° luglio 2016).
L’abolizione della data d’imbottigliamento arriva quindi nel momento peggiore, proprio quando i consumatori andrebbero tutelati di più, non di meno.
Purtroppo, nonostante il nostro europeismo, non possiamo non segnalare queste distorsioni, dovute a leggi UE . E non possiamo non domandarci: era meglio “prima”?
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