Il titolo del Corriere potrebbe essere fuorviante : il fenomeno non riguarda i supermercati ma i prodotti delle grandi marche di prodotti di largo consumo.
Su questo sito si parla di shrinkflation da più di 10 anni, vedi : dal trading down al downsizing. Il fenomeno, in Italia, è iniziato con l’avvento dei discount.
GRANDE DISTRIBUZIONE
12 maggio 2021 – 16:02
Supermercati, attenti all’inflazione occulta: il trucco per alzare i prezzi colpisce ancora
di Fausta Chiesa
«Ho riscontrato nei prodotti per l’igiene personale e domestica che uso di solito una quantità di prodotto minore. Cosa posso fare per protestare contro le aziende produttrici?». Chi ha scritto all’associazione Consumerismo No profit è Mariapia, che si lamenta di una pratica non nuova, ma che è tornata alla ribalta: quella cosiddetta «shrinkflation», o «riporzionamento». Consiste nel mantenere uguale il prezzo di un prodotto, ma di diminuirne la quantità. Così di fatti il prodotto costa di più ma il consumatore difficilmente lo capisce anche perché – spiega il presidente dell’associazione Luigi Gabriele – la grandezza della confezione resta più o meno uguale e se non si verifica il peso del prodotto non ci si accorge della differenza».
I prodotti che si sono ristretti
Le segnalazioni dei consumatori riguardano diversi prodotti. La signora Mariapia segnala che il dentifricio è sceso da 100 ml a 70 ml; il detergente per le mani da 250 a 200 ml; il detersivo per i piatti da 1 litro a 900 ml. «La pratica ultimamente – dice Luigi Gabriele – riguarda anche gli alimentari, con il riso passato da 1 kg a 700-800 grammi, la salsa di pomodoro da 1 litro a 650 ml, i surgelati e le bevande, dallo standard di 2 litri a 1,350 ml».Si restringe il peso oppure il numero. I fazzoletti di carta da dieci scendono a nove, la carta igienica da 250 a 230 strappi e le salviette umidificate sono scese da 72 a 60 e adesso 48. «In definitiva – denuncia il presidente dell’associazione – il consumatore porta a casa il 20-30% di spesa in meno e infatti noi chiamiamo questa pratica “svuota carrello” , a abbiamo avviato una campagna informativa».
L’esposto in Antitrust
Dopo aver ricevuto diverse segnalazioni Consumerismo No Profit ha deciso di denunciare il fenomeno all’Antitrust. «Riteniamo che sia una pratica commerciale scorretta – sostiene Gabriele – ed anche è pericolosa perché genera inflazione occulta, cioè un aumento dei prezzi che è superiore a quello contabilizzato nelle statistiche. Chiediamo di verificare quali marche hanno effettuato la pratica e quale è stata l’ingannevolezza». L’esposto è stato presentato a metà aprile e l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato ha 180 giorni di tempo per rispondere e dire se aprirà un’inchiesta. Consumerismo chiede anche che l’Istat torni a pubblicare i dati sul riporzionamento, anche se è irrilevante sul paniere per calcolare l’inflazione generale.
Il caso del Toblerone nel 2012
In quanto a riporzionamento l’Italia è in buona compagnia. La pratica che non è né nuova, né nostrana. «Shrinknflation – spiega Luigi Gabriele – è il nome dato nel 2012 al fenomeno dopo il caso del Toblerone che nel Regno Unito che passò da 15 a 13 triangolini di cioccolata, lasciando invariati il prezzo e la dimensione della confezione. Un’indagine scoprì che molti altri prodotti si erano ristretti». Negli Stati Uniti si parla in questi giorni della catena di supermercati Costco, dove i rotoli di carta igienica sono passati da 160 a 140 strappi a prezzo uguale a prima. Che cosa si può fare per non cadere nella trappola?
Tre consigli per non cadere nel trucco
Già il fatto di sapere che questa pratica esiste e viene praticata proprio in questo periodo aiuta ad avere le antenne dritte, ma ci sono alcuni consigli da tenere a mente quando si fa la spesa. Eccoli:
1 Non fate la spesa di corsa, la fretta ci fa comprare senza verificare bene;
2 Leggete l’etichetta e il contenuto a livello quantitativo, guardate il prezzo al chilo e non della confezione;
3 Preferite lo sfuso e non le confezioni (frutta e verdura e altri prodotti se possibile) perché in questo caso applicare la pratica non è possibile.
Sotto : il recente caso Rovagnati .



