USA: i consumatori stanchi dell’inflazione fanno scorte nei discount

Come in  Francia ed in Italia, anche negli Stati Uniti, l’inflazione  dovuta al Covid – 19, ha lasciato tracce profonde che hanno favorito lo sviluppo di formule discount, seppur con approccio e metodi di vendita molto diversi. I consumatori USA, poi, vivono l’incertezza politica seminata dai dazi voluti da Donald Trump. Negli USA, spinti dalle preoccupazioni del carovita, spopolano i box stores (discount all’ingrosso). Chris Nichols , ad di Sam’s Club (la catena di box stores di Walmart) prevede “momenti difficili” per l’economia USA

Flash — Roma : discount a quota 24,6%

Il modello supermercato, nel Lazio, è il perno su cui ruota l’intera macchina distributiva: con 6,52 miliardi di euro di fatturato (+6,9%), copre oggi il 55,1% del mercato, segnando un incremento di 2,12 punti percentuali in quota rispetto all’anno precedente. Una conferma della centralità di questo formato in una città che premia la prossimità e la frequenza d’acquisto.

i discount proseguono la loro corsa, registrando un incremento del 6,1% nel giro d’affari e raggiungendo i 2,91 miliardi di euro, con una quota di mercato che sfiora il 24,6%. È un dato che conferma come, anche in un contesto metropolitano, la leva del prezzo resti uno dei driver d’acquisto principali, specialmente in tempi di inflazione…

Conad e Selex leader. Segue Eurospin. Male gli ipermercati.

Flash — USA : la quota di mercato dei department store è passata da oltre il 14% nel 1990 a meno del 3% nel 2024 (-78%)

un tracollo che fotografa con chiarezza il cambiamento strutturale in atto. Ma il declino dei department store non è un fulmine a ciel sereno. Da anni, questi grandi magazzini faticano a competere con l’ascesa dell’e-commerce, dei discount aggressivi di piattaforme come Temu e Shein ma anche dei brand diretti al consumatore. Le nuove generazioni, inoltre, prediligono esperienze d’acquisto più curate, personalizzate e digitali, lontane dalla logica dispersiva dei grandi store generalisti e dunque la metamorfosi in corso non è solo un fatto commerciale, ma un segnale sociale e culturale, che mostra come il futuro del retail passi per innovazione, selezione e un prezzo competitivo, e non si curi della grandezza dei suoi spazi…

Flash — USA: i consumatori stanchi dell’inflazione fanno scorte nei discount (i “box stores” dove si accede con abbonamento e carta socio)

Il titolo del Financial Times  da cui ho preso spunto era : “i consumatori americani, stanchi dell’inflazione, fanno la coda per carta igienica e vino Bordeaux a basso prezzo”:

“… l’inflazione…  ha lasciato i prezzi al consumo negli Stati Uniti più alti del 26% rispetto al 2019, prima della pandemia di Covid-19.

I sondaggi tra i consumatori mostrano una continua preoccupazione per l’inflazione, poiché gli Stati Uniti impongono dazi ai partner commerciali.

“Nei momenti buoni facciamo bene, e nei momenti difficili facciamo ancora meglio”, ha detto Chris Nicholas, amministratore delegato di Sam’s Club US  … che ha riferito che le vendite a perimetro costante sono aumentate del 6,7% nel primo trimestre, escluso il carburante, superando la crescita dei negozi statunitensi omonimi della sua casa madre…” .

Si tratta di una divisione del gruppo Walmart che nel 2025 ha avuto un fatturato di 92,6 miliardi di dollari . “Sam’s” prende il suo nome dal fondatore, Sam Walton e vi si comprano solo confezioni grandi (“bulk”, all’ingrosso).

Leggi le versione lunga qui.

Redatto il 30 maggio , aggiornato il 3 giugno 2025

Prossimità moderna: i supermercati di medie dimensioni trainano il mercato

La fascia dei supermercati e i discount con metrature comprese tra 801 e 1.500 metri quadrati ha raggiunto un fatturato pari a 40 miliardi di euro. Un valore che non solo è nettamente superiore agli altri formati, ma che conferma in modo inequivocabile come sia proprio in questa fascia dimensionale che si stia giocando la partita più importante all’interno della grande distribuzione organizzata

Flash — GDO Area 1: vincono discount e supermercati, male iper e superstore

Il volume d’affari complessivo dell’intera area ha raggiunto, secondo i dati aggiornati, i 37,089 miliardi di euro, in crescita del 6,1% rispetto al bilancio precedente, che si attestava a 34,95 miliardi..

I discount, in questo scenario, si confermano tra i protagonisti più dinamici: il loro fatturato ha raggiunto i 7,544 miliardi di euro, segnando un incremento del 9,2% rispetto all’anno precedente e guadagnando 2,88 punti percentuali di quota di mercato…

iper e superstore hanno avuto una flessione della quota di 2 punti mentre  i supermercati hanno dimostrato una resilienza e una vitalità superiori: con 12,452 miliardi di euro di fatturato e una crescita del 7,9%.

Agorà e Selex sono protagoniste di questo segmento mentre Lidl ma anche Aldi si stanno lanciando all’attacco di Milano.

L’area 1 Nielsen, che include Piemonte, Val d’Aosta, Liguria e Lombardia, è una delle quattro aree geografiche utilizzate da Nielsen per la rilevazione dei dati di mercato in Italia. Rispetto alle altre aree (Area 2, Area 3 e Area 4), è considerata la più dinamica, un punto di riferimento commerciale.