Premessa
(da “Pomodoro: come si distrugge l’eccellenza del Made in Italy”) :
… la cinese Syngenta, uno dei priù grandi colossi dell’agribusiness al mondo sta cercando di comprare un’azienda romagnola di sementi e sviluppando prodotti agricoli sul nostro territorio.
- Si dice dietro le quinte che Syngenta e Cic (*) siano disposte a pagare anche 200 milioni per fare di Verisem iproduttore di semi in Emilia – Romagna, di proprietà di un fondo..
- Syngenta ha scommesso sul digital food marketing per far conoscere ai consumatori“iLcamone, quello vero”, l’autentico pomodoro Made in Italy coltivato in esclusiva da quattro aziende selezionate. (da questo articolo)
- Per un altro esempio, che conferma la “regola” del marketing “Made in Italy” strisciante , leggi Grano: il marketing di Syngenta
A questi fatti bisogna aggiungere :
- Il gruppo Suning viene salvato dallo Stato cinese (**)
- Scudo Ue anti-Cina, stop all’ingresso di aziende di Stato: La Commissione ha proposto un regolamento per limitare o bloccare le acquisizioni da parte di imprese cinesi o arabe sostenute da sussidi pubblici.
Ma :
(*) Cic : fondo sovrano cinese
…. E nel 2017 Syngenta, che ha registrato un fatturato di 12.65 miliardi di dollari, è stata acquisita per 43 miliardi di euro da parte di ChemChina (China National Chemical Corporation), una delle più grandi imprese pubbliche cinesi che opera nel settore dell’industria chimica.
Nella primavera del 2020, le società statali cinesi ChemChina e Sinochem hanno annunciato che entrambe le società intendono raggruppare le loro attività agricole in una nuova holding chiamata Syngenta Group. Questa struttura combinerà Syngenta e Adama, di proprietà del 74%, con le aziende agricole di ChemChina e Sinochem. Questo creerà il più grande gruppo agrochimico del mondo.
(**) mi direte cosa c’entra il gruppo di elettrodomestici, che possiede l’Inter, con i semi e con l’agricoltura? Significa semplicemente che Xi Jinping, in Cina, sta intervenendo a piè sospinto nell’economia, come aveva già fatto con Alibaba.
Trovate le mie riflessioni finali dopo l’articolo sui semi.
ECONOMIA
IL RISIKO DELLE ACQUISIZIONI
Syngenta a un passo dai semi Verisem Dossier al governo
di Andrea Greco

MILANO — Com’era prevedibile l’offerta scelta dal fondo P&p per vendere Verisem, leader delle sementi ortofrutticole italiane, è quella più alta. Ovvero quella di Syngenta, colosso pubblico cinese da 11,7 miliardi di euro di ricavi che avrebbe siglato un contratto da 200 milioni di euro con il fondo Usa che nel 2015 comprò l’azienda familiare nata a Longiano e ora attiva in 117 Paesi.
L’offerta è del 29% più alta rispetto ai 155 milioni di Bonifiche ferraresi (Bf) e Fondo italiano d’investimento (gruppo Cdp), e superiore anche a quelle di altri colossi esteri attirati dall’asta: dal fondo sovrano cinese Cic al fondo Usa Platinum equity, fino alle rivali nei semi Corteva (Usa) e Dlf (Danimarca).
A questo punto solo il governo italiano, che può esercitare i poteri speciali conferiti dal golden power potrà fermare, o condizionare, il padrone cinese. Secondo ricostruzioni ufficiose l’operazione sarebbe stata notificata a Palazzo Chigi il 6 luglio, dal fondo venditore insieme a Syngenta, che ha fatto l’offerta vincolante giudicata migliore da P&p. La norma prevede che ora la Presidenza del Consiglio dirami il carteggio ai vari ministeri che formano il gruppo di coordinamento golden power, affinché quello dell’Agricoltura, competente in materia, svolga l’istruttoria tecnica.
Entro qualche settimana dunque il dossier tornerà al governo per la decisione finale.
Dietro le quinte viene dato per poco probabile un veto assoluto, che in oltre 400 casi analizzati negli ultimi anni è arrivato una manciata di volte. Più probabile che il governo possa chiedere ai futuri proprietari di Verisem una serie di garanzie che preservino l’originalità delle produzioni e il presidio domestico di impianti e centri di ricerca aziendali.
Da mesi Bf e Coldiretti chiedono al governo di intervenire per evitare che il passaggio del gruppo ai cinesi favorisca l’avanzata straniera nei campi italiani, e la “replica” all’estero del rinomato ortofrutta tricolore.
A Stefano Patuanelli, ministro della Agricoltura, tocca l’istruttoria sui poteri di veto
Conclusione :
1) i poteri del golden power possono veramente essere esercitati? Da un dibattito svoltosi su LinkedIN, a proposito di questo post (da me peraltro corretto, sulla scia del dibattito), sembrerebbe di no.
2) se invece i poteri fossero esercitabili Coldiretti, con le altre associazioni e con il governo, avrebbe un progetto a lungo termine per Verisem?
p.s:: lo scudo UE “anti Cina” non sembra esercitabile in questo contesto, a causa degli importi in gioco e della tempistica (la legislazione non è ancora stato approvata).
Credo che il governo italiano dovrebbe impostare un progetto di lungo respiro per la nostra agricoltura.
Ad oggi questo non è visibile e questo è – secondo me – un peccato capitale.
Anche perchè, come si è letto sopra, lo Stato cinese ha mezzi illimitati e progetti molto chiari, a lungo termine, per il “nostro” Made in Italy.
Redatto il 10 luglio ed aggiornato il 18 Luglio 2021
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