ll mercato del bio in Italia vale 4,35 miliardi
di Luigi Rubinelli
Il mercato delle vendite del bio alimentare in Italia vale 4,358 miliardi di euro. Questa la divisione delle vendite per canale:
- Gdo, 2,065 miliardi, 47%
- Negozi bio, 924 milioni, 21%
- Altri canali, 1,369 miliardi, 32%.
Nella Gdo sono 26 le catene con referenze bio per un totale di 4.686 referenze. Le Top 8 ne contano 2.907, circa il 63% del totale. Le altre 1.779 referenze sono polverizzate nelle restanti 18 insegne. Mediamente circa 99 ciascuna. Le Top 3 offrono da sole il 33% di tutte le referenze. Ecco le Top 8 con le referenze:
- Coop ne ha 750,
- Esselunga 485,
- Pam 386,
- Carrefour 352,
- Despar 339,
- Conad 200,
- Iper 199,
- Selex 196.
Fonte: Bio Bank
Nella foto ecco lo sviluppo del bio con le Mdd, marche del distributore (di insegna o di fantasia) nelle varie catene, come si vede ha iniziato per tempo Esselunga poi scavalcata da Coop.
Una sola osservazione visto che non abbiamo le quote a valore delle vendite di bio catena per catena: a parte Coop e Esselunga e Pam, non sono un po’ pochine le referenze di bio trattate?
Si fa un gran parlare sui giornali della svolta green e salutistica delle diverse insegne della Gdo e poi guardando questi numeri viene da dire: tutto qui? …
E in effetti se si guardano i dati di Monoprix (Casino, Francia), evidenziati nella pubblicità che segue, si capisce la differenza con il mercato italiano.
Divertente l’approccio della catena francese : “azioni concrete e bla bla sono in un camion Monoprix. Bla bla cade sulla strada. Cosa rimane?
Da Monoprix siamo i Numeri 1 nel bio con più di 8’000 (ottomila) referenze , nell’alimentare, nella moda e nella cura e bellezza della persona..”
Il bla bla è un pò la metafora del greenwashing.
Occorre che traduca il resto della pubblicità?
O siete convinti anche voi che la GDO italiana non sia poi così tanto “sostenibile” come lo strombazza spesso,a destra e a manca?