Le contaminazioni prevenibili in Italia
Roberto Ronchetti , Prof Emerito di Pediatria – Univ “La Sapienza” – Roma Pres. Sez ISDE – Medici per l’Ambiente di Roma
Massimiliano Bianco,Tecnologo – Ricercatore , Ispra – Ist. Superiore Protezione Ricerca Ambientale
Stare in Europa comporta per l’Italia la opportunità di operare confronti con gli altri Paesi dell’ Unione. Abbiamo scelto di analizzare due esempi di contaminazione dell’ambiente che sono caratterizzati dal fatto di essere gravi in Italia ma molto meno importanti altrove in Europa: questo può significare che essi rappresentano per il nostro Paese un danno che sarebbe possibile evitare.
I pesticidi
Il consumo Italiano di pesticidi, rappresenta un primato Europeo:
oltre 118.000 tonnellate per anno che espresso in kg per ettaro significa che il consumo del nostro Paese è da 5 a 20 volte più alto di quello dei principali Paesi Europei.
Questo massiccio uso di sostanze chimiche in agricoltura produce contaminazione dei terreni e successivamente delle acque che tramite precipitazioni o irrigazioni defluiscono nella rete idrica ( torrenti ,fiumi, laghi) e nelle falde acquifere sotterranee.
A ciò contribuiscono le acque reflue provenienti dalle aree cittadine che vengono irrorate con diserbanti o insetticidi.
Da tutto ciò consegue che nei punti di monitoraggio delle acque del nostro territorio il 57% delle acque superficiali e il 31% di quelle sotterranee sono state trovate contenere concentrazioni di pesticidi eccedenti il limite considerato non tossico in EU.
Tutto ciò ha conseguenze economiche perché, per rifornire le città di acqua potabile quando nei “corpi idrici” ci sono tropo elevate concentrazioni di pesticidi, questi debbono essere abbattuti con trattamenti chimico-fisici sofisticati, tuttora scarsamente efficienti ed assai costosi. Ma ci sono altri costi: per tale tipo di infrazioni l’Italia è già stata condannata dalla Corte di Giustizia UE per 2 volte negli anni scorsi: laddove essa dovesse essere nuovamente condannata (c’è una nuova procedura in corso) si troverebbe, a dover pagare dal 2016 multe molto elevate (si parla di circa 476 milioni di euro all’anno). Ovviamente i pesticidi irrorati nei terreni agricoli vengono assorbiti dalle piante e assunti con i cibi. Assai negativo per la salute pubblica è il fatto che le concentrazioni “ tollerabili “ per ciascun pesticida (il valore limite stabilito dalla UE, che non deve essere superato in ogni derrata) sono calcolate per un adulto di circa 70 kg e non in rapporto al peso corporeo vero ( bambini). Inoltre e i limiti di tossicità attualmente vigenti siano calcolati in base a dati di laboratorio ( ad esempio esperimenti condotti su cavie), che non tengono conto della tossicità spesso elevatissima di additivi e coadiuvanti presenti nelle confezioni. Soprattutto, i limiti “accettabili” stabiliti per ogni singolo pesticida ignorano l’effetto additivo di composti simili contemporaneamente presenti in una derrata: addirittura non raramente è stato dimostrato che due pesticidi insieme sono decine o centinaia di volte più tossici rispetto a quando sono presenti da soli.
Migliaia di articoli scientifici negli ultimi anni hanno documentato gli effetti nocivi dei pesticidi, sostanze che sono “tossiche” (biocidi) per qualunque forma di vita. Nell’uomo sono potenti induttori di patologie nell’apparato endocrino (enocrine- disruptors) , inibiscono e alterano la funzione del sistema nervoso e sono fortemente cancerogeni.
La loro azione tossica è particolarmente efficace negli organismi in via di sviluppo, sia nei primi anni di vita ed ancor più nella fase di sviluppo endouterino.
Non è facile, specie in modo sintetico ed in questa sede, riportare i dati epidemiologici che documentano i danni causati dai pesticidi nel nostro Paese:
basterà forse citare il fatto fortemente suggestivo che in Italia, paese massimo utilizzatore di queste sostanze cancerogene, si rilevi da oltre 20 anni la massima incidenza in Europa di forme neoplastiche nelle età da 0 a 14 anni. …”
Il documento dell’ISDE continua con le contaminazioni dell’aria ma abbiamo preferito concentrarci sui pesticidi dei quali abbiamo già parlato in un articolo molto recente riguardante “La carne, i pesticidi e il cancro”
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